Tardi ha già adattato quattro romanzi di Léo Mallet che raccontano le avventure di Nestor Burma, eccone un quinto, alleluia! Non è che gli altri disegnatori che si sono cimentati con esso abbiano fatto male, tutt’altro, Moynot ha addirittura disegnato un impeccabile Nestor Burma in diversi album. Ma Tardi ha inaugurato l’ingresso della Birmania nel fumetto e rimane quindi il riferimento, così come rimane il riferimento per gli adattamenti a fumetti dei romanzi di Manchette anche se è passato molto tempo da quando Cabanes ha preso il posto di Doug Headline per i testi. Le avventure del detective Nestor Burma, come sapete, si svolgono in quartieri molto specifici di Parigi. La trama di Dai riffiffi a Ménilmontant – ha senso – è ambientato nel 20° arrondissement, che è il quartiere in cui vive Tardi. La Birmania sta indagando sulla morte di un produttore di medicinali, e di alcuni altri in seguito, e ha un brutto raffreddore. Babbo Natale molto ostili, persino molto aggressivi, gli rendono la vita difficile. Tardi disegna meravigliosamente questo 20° arrondissement della fine degli anni ’50, verrebbe da pensare di essere lì. Nel suo girovagare, Burma si imbatte per le strade in comparse che non ci sono sconosciute e che Tardi probabilmente ha collocato lì per strizzare l’occhio: Didier Daeninckx, Serge Quadruppani, François Hadji-Lazaro, Daniel Pennac e altri (non li ho riconosciuti tutti ); si raffigurò, in compagnia di Dominique Grange, mentre passava davanti al cinema Le Berry, Boulevard de Belleville, al confine tra l’11 e il 20. Altro riferimento: la Birmania è urtata da un palloncino rosso, omaggio allo splendido film di Albert Lamorisse. Altrimenti questa inchiesta è l’occasione per denunciare la sperimentazione dei farmaci sugli animali e sulla povera gente. Il piccolo formato (19,1 x 26,9) di questo fumetto è un po’ inquietante – ci sono poche caselle su una pagina – ma ci ci abituiamo. Casterman ristampa vecchi album birmani in questo formato ridotto, acquistarli non è indispensabile se li possiedi già in grande formato.
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