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perché il fumetto sul cowboy solitario è stato vittima della censura

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Il nuovo Lucky Luke, E pressione sous del cowboy esce venerdì 15 novembre 2024. È un evento, perché un Lucky Luke ha tra le 300.000 e le 400.000 copie vendute. Un fumetto familiare per eccellenza, ma il cowboy è stato vittima della censura. Ciò può sembrare sorprendente perché, come Asterix, è il fumetto del grande pubblico per eccellenza.

Tuttavia, il più grande nemico di Lucky Luke quando debuttò nel 1946 non furono i Dalton, ma la censura. Il che è spiegato da discrepanza tra il progetto iniziale del suo creatoreMaurice de Bevere, vero nome di Morris, e il pubblico giovane a cui si rivolgeva.

Morris era un fan assoluto dei western fin dall’infanziaquelli con Tom Mix, un cowboy diventato attore di Hollywood, o Gary Cooper, da cui si è ispirato per creare Lucky Luke, in particolare la sua famosa ciocca che gli cade sulla fronte. Lo stilista era belga, il che spiega l’outfit di Lucky Luke, camicia gialla, gilet nero e sciarpa rossa, i tre colori della bandiera belga.

Voleva un Eroe del western americano: chi beve, chi fuma e soprattutto chi uccide con il suo puledro. Questo è anche il motivo per cui Joe, Jack, William e Averell non sono i Dalton, ma i loro cugini. In effetti, i veri Dalton muoiono impiccati alla fine dell’album Fuori dalla legge.

Primi album violenti

I primi Lucky Luke erano violenti e furono censurati nel 1949 quando una legge francese sulle pubblicazioni per bambini, votato per limitare l’invasione dei fumetti americani sospettati di incoraggiare la delinquenza giovanile, richiede che i fumetti siano morali. Non devono sostenere il banditismo, la menzogna, il furto, l’odio, la dissolutezza e perfino la pigrizia.

Basti dire che Lucky Luke e il selvaggio West non seleziona queste caselle. Morris è costretto a modificare alcuni album. Niente più la morte di Bob Dalton, una pallottola in testa, niente più Billy the Kid da bambino che succhiava la canna di una pistola. Tuttavia, Lucky Luke può ancora fumare, perché questa legge del 1949 non dice nulla sull’alcol e sulle sigarette.

IL Anche il cowboy rinuncerà alle sigarette nel 1983 quando Hanna-Barbera, la società di animazione che produce Tom e Jerry e Scoubidou, chiese a Morris di adattare Lucky Luke in un cartone animato per la TV americana. L’unica condizione, posta dalle associazioni antifumo statunitensi, è che smetta di fumare. Morris che sogna di vedere il suo cowboy prendere vita e anche nel paese che ama, accetta di sostituire la sigaretta con un pezzo di cannuccia.

Un’autocensura della quale si consolerà con l’essere premiato nel 1988 dall’OMS in occasione della Giornata mondiale senza tabacco. Senza tabacco, Lucky Luke continua a farlo: la prova, dalla sua creazione, le sue avventure hanno venduto 300 milioni di copie. È l’uomo che vende più velocemente della sua ombra.

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