Dopo Soif, il wine bar, ecco Petite Soif, un nuovo progetto ibrido di Véronique Rivest. Un ottimo posto per trovare, degustare e riportare a Gatineau vini importati privatamente, tra le altre cose buone.
Inserito alle 16:00
Il sommelier e collaboratore di La stampa ha appena inaugurato questo nuovo concept ibrido a metà tra un wine bar e un wine wine, compreso il catering. In sostanza si viene qui per comprare una buona bottiglia, e perché non berla sul momento con un boccone o prendersi un piccolo takeaway? Nel menu di questi giorni: pollo con spugnole, ratatouille, empanadas con sarde affumicate, piatti sempre stagionali e, idealmente, ingredienti biologici e locali. Inoltre: un pasto al sacco per due e “set di tapas” per quattro, sapientemente pensati per accompagnare una degustazione (di vino, ovviamente).
Il pezzo forte del progetto sta senza dubbio qui: in queste circa 150 referenze diverse (rossi, bianchi, arancioni, rosé), senza dimenticare le bollicine e i vini da dessert (e alcuni sidri e birre del Quebec), essenzialmente biologici o biodinamici, rigorosamente selezionati da la squadra. Véronique Rivest ha unito le forze qui con la sua complice di lunga data Roxanne Mans, anche lei sommelier e comproprietaria. L’uno o l’altro promette di esserci sempre, per consigliare gli assetati. Infine vorremmo offrire anche diversi laboratori di degustazione.
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“Si tratta solo di vini importati privatamente”, spiega con la sua passione contagiosa Véronique Rivest, incontrata la settimana scorsa nei suoi nuovissimi e spaziosi locali, inaugurati a fine ottobre. Sono vini puri, acquistati perché conosciamo l’enologo e crediamo nei suoi valori. Per i vini del Quebec, privilegiamo anche quelli che lavorano in uno spirito di sostenibilità con un lato artigianale. »
L’indirizzo, situato in un ex centro commerciale, non è particolarmente invitante, ma vale la deviazione, anche solo per mettere le mani su una bottiglia unica. “Abbiamo tante scoperte, vitigni meno diffusi, sempre con l’obiettivo di continuare il nostro ruolo: portare alla luce i grandi classici di domani! », continua la sommelier che ha dedicato la sua carriera alla democratizzazione del vino – e lo dimostra, ascoltandola decantare le virtù di un vino dell’Etna, raccontare la storia di questo vigneto cileno abbandonato, o addirittura raccontarci di offrire queste famose bollicine “invincibili” da Hatley (Domaine Bergeville).
Ovviamente, chi dice che viticoltura artigianale vuol dire anche prezzo medio – conta su un buon minimo di venti dollari. Per bere sul posto, aggiungi $ 20. Grazie al lungo bancone e ai grandi tavoli comuni, possono accomodarsi una trentina di persone. La terrazza in estate potrà ospitare altre 20 persone.
Aperto dal martedì al venerdì dalle 11:00 alle 20:00, il sabato dalle 12:00 alle 17:00.
Visita il sito web della Petite Soif
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