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Château de Prangins: in mostra le migliori foto stampa del 2023

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Keystone-SDA

Il Museo Nazionale Svizzero di Prangins (VD) torna in immagini al 2023 e presenta da venerdì i lavori dei vincitori di Swiss Press e World Press Photo. Le due mostre riuniscono quasi 300 immagini, dal disastro del Credit Suisse alla frana di Brienz (GR).

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14 novembre 2024 – 15:19

(Keystone-ATS) La mostra Swiss Press Photo 24 presenta circa 150 stampe selezionate dalla Fondazione Reinhardt von Graffenried e pubblicate nel 2023 sui media svizzeri. Tra queste, le foto del fotografo dell’anno della NZZ Dominic Nahr scattate in diversi paesi in conflitto.

Del resto, incendi boschivi a Bitsch nel Vallese, cronaca di un campeggio di Losanna, evocazione della professione di assistente sessuale per persone con disabilità o addirittura après-ski: le foto della stampa svizzera riflettono un «paese caleidoscopico, contrastante, inventivo», sottolineano organizzatori.

La mostra World Press Photo 2024 rivela quasi 140 immagini provenienti dai quattro angoli del mondo. Sono state scelte da un’organizzazione indipendente con sede ad Amsterdam dal 1955. In particolare la foto vincitrice di Mohamed Salem, una donna palestinese che tiene in braccio il corpo di sua nipote.

I fotografi hanno anche seguito le tracce dei migranti in viaggio verso gli Stati Uniti a rischio della loro vita, hanno immortalato i primi rifugiati climatici nordamericani e il ritorno a casa dei soldati etiopi. Anche i bombardamenti a Gaza, gli esuli afghani, il terremoto in Turchia, la rivoluzione in Myanmar, l’innalzamento delle acque nelle Isole Fiji, la siccità nel bacino amazzonico in Brasile hanno attirato l’attenzione dei cronisti.

Ogni foto stampa evidenzia una verità in mezzo a mille verità e qualche bugia, commentano gli organizzatori. Swiss Press Photo 24 e World Press Photo 2024 utilizzano queste “verità istantanee”, come tanti fermi immagine per vedere il mondo.

La mostra è aperta fino al 24 maggio per la parte internazionale e fino al 2 febbraio per la parte svizzera.

www.museenational.ch

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