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10 tra le fotografie più significative dell’anno

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10 delle foto più significative dell’anno

Premiate nel 2024, queste immagini molto umane compongono la mostra Swiss Press e World Press Photo al Castello di Prangins. Estratti.

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Pubblicato oggi alle 11:59

In questo corpo a corpo, così fusionale, così terribilmente grafico, uno di loro è senza vita. L’altro lo circonda, disegnando la separazione impossibile. Non hanno volti, ma tutta l’umanità del mondo. E tutto quello che una foto può dire, con rispetto ed emozione, sulla notizia che scuote quotidianamente il mondo. Scattata il 17 ottobre 2023, la foto del palestinese Mohammed Salem non è un post su Instagram, ma la foto dell’anno per World Press Photo, eletta tra le 61.000 immagini selezionate dalla giuria. E insieme ad altre immagini legate all’attualità umanitaria, sociale, politica, ecologica e paesaggistica, compone la mostra Swiss Press e World Press Photo 2024 al Castello di Prangins. Un’edizione incentrata sullo scambio human-to-human, con gli occhi ben aperti. Che sia critico o senza tabù.

“Dopo la caduta”

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Marc Henley non immaginava di realizzare una serie a lungo termine quando ha scattato le sue prime immagini della crisi bancaria… circa quindici anni fa. L’ultima riguarda il fiasco dell’ Credit Suisse inghiottito da UBS, un “nuovo capitolo di una vecchia storia”, nota il 58enne britannico, che ha scelto il bianco e nero per questa serie ed evoca così la crisi. Con sede a Ginevra, il fotografo ha vinto lo Swiss Press Photo 2024.

“Gaspard, amore incondizionato”

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“Il tema dell’aiuto sessuale alle persone con disabilità è delicato”, afferma subito Matthieu Zellweger nel suo video di presentazione. Che dire allora del suo riflesso nelle immagini che verranno viste e pubblicate, se non che lo è ancora di più. Nella sua serie “Gaspard o l’amore incondizionato”, il Rollois formatosi in scienze della salute ci porta oltre i corpi nudi, in questo spazio intimo dove conta solo la condivisione.

«Camping de Pra Collet»

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Doveva incontrare un residente del campeggio Pra Collet per fargli un ritratto. Si tratta infine di una serie di immagini che Guillaume Perret ha realizzato nel corso di un anno e mezzo in questo microcosmo sulle alture di Losanna. Interessato all’“habitat, nel senso stretto del termine” ma anche a ciò che “rappresenta il corpo, ciò che è dentro, fuori…”

“Après-ski”

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L’atmosfera a fine giornata sulle piste è rilassata, festosa, a tratti sfrenata come ogni après-ski che si rispetti. Per immortalare questi spaccati di vita, lo zurighese Boris Müller si è piazzato al KuhBar di Arosa, “the place to be” per osservare un’abitudine ormai ben radicata nelle località svizzere.

“Stare a cavallo”

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Jonathan Labusch fu colto di sorpresa quando arrivò, in missione, ad una gara di cavallo e bastone vicino a Sciaffusa. Nel video di presentazione, lo zurighese racconta di essere rimasto colpito dalla gioia e dall’energia di queste giovani ragazze che praticano questa disciplina proveniente dalla Danimarca. E se “alla giuria interessa la tecnica e l’esecuzione”, lui si è lasciato trasportare dall’entusiasmo.

“Valim-babena”

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Colpisce la mimica del gesto, oltre che commovente. Sia il nonno che la nipote indossano gli abiti della domenica ma questa non è l’unica tradizione illustrata da questa immagine della sudafricana Lee-Ann Olwage. Parla del dovere degli adulti – risposta in malgascio – che governa questa famiglia ad Antananarivo, dove Dada Paul, affetto da demenza, è accudito dalla figlia. In assenza di strutture adeguate.

«Terra di nessuno»

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Con questa bella prospettiva sul confine tra il vuoto e il pieno, sembra una sponda, forse un burrone: è una miniera a cielo aperto che Daniel Chatard immortala un giorno di una manifestazione. Siamo in Germania, nella Renania, dove a partire dagli anni ’70 sono state abbattute numerose foreste e rasi al suolo villaggi.

«Le due mura»

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La continuità è scritta in bianco e nero per Alejandro Cegarra, che dal 2018 documenta storie di vita che si scontrano con il confine che separa il Messico dagli Stati Uniti. Fotografa un muro fisico, ma è anche questa barriera invisibile e altrettanto invalicabile tra chi sta dalla parte del bene e chi sta dalla parte del male che egli inscrive nelle sue immagini.

«Salvare i monarchi»

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Sulla rotta migratoria delle farfalle monarca, in Canada, Stati Uniti e Messico, le persone stanno investendo e unendosi per lottare contro la loro scomparsa accelerata dalla crescente industrializzazione dell’agricoltura. È questa implicazione popolare che Jaime Rojo cattura e documenta come una pagina, tra tutte quelle che evocano il cambiamento climatico.

Prangins, Museo nazionale svizzero al castello, fino al 5 gennaio (World Press Photo) e fino al 2 febbraio (Swiss Press Photo). www.chateaudeprangins.ch

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Firenze Millioud è entrato nella sezione culturale nel 2011 per passione per gli uomini di cultura, dopo essersi occupato di politica ed economia locale dal 1994. Storica dell’arte, collabora alla redazione di cataloghi di mostre e opere monografiche sugli artisti.Maggiori informazioni

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