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Marco Mouly, il “re della truffa”, condannato a tre anni di carcere e sottoposto a mandato di cattura

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Scapperà di nuovo? Dopo molteplici condanne, “il re delle truffe” era libero da qualche giorno. Ma Mardoché “Marco” Mouly, noto per la sua massiccia truffa sulla carbon tax, dovrà tornare in prigione : è stato condannato in contumacia, martedì a Parigi, a tre anni di carcere per “frode e organizzazione fraudolenta dell’insolvenza del debitore”. È oggetto di un mandato d’arresto. Secondo le nostre informazioni, Marco Mouly non aveva intenzione di arrendersi e potrebbe iniziare una nuova corsa.

Era sospettato di aver orchestrato la sua insolvenza per non pagare le multe ricevute durante vari processi. Il 26 settembre, dopo 13 ore di giudizio, gli sono stati chiesti quattro anni di reclusione e l’interdizione permanente dalla direzione di un’impresa.

A fine giugno 2017, Marco Mouly è stato condannato in appello (con Arnaud Mimran) a otto anni di reclusione e un milione di euro di multa per il cosiddetto caso “carbon tax”, una vasta frode Iva sui diritti di mercato inquinare. Inoltre Marco Mouly deve ingenti somme di denaro in relazione ad altre sue condanne, nell’insieme di tutti i casi.

Già condannato a tre anni di carcere

Il truffatore è stato infatti condannato a tre anni di carcere nel 2019, con sospensione della prova stabilita per un periodo di tre anni in un caso di frode IVA ai danni dello Stato di Danimarca per fatti risalenti agli anni 1998-1999.

Lo scorso marzo, il giudice dell’esecuzione ha constatato che molti dei suoi obblighi non erano stati rispettati. Secondo il magistrato l’interessato svolgeva “un lavoro fittizio” come amministratore comunitario e avrebbe fornito alla giustizia buste paga false. Marco “l’Elegante”, soprannominato così per via dei suoi abiti sempre scelti con cura, è tornato in carcere dopo la revoca parziale della pena sospesa. È stato rilasciato il 2 novembre.

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