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Mostra: La Banque Populaire coltiva i talenti di domani

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La Banque Populaire riesce a conciliare due mondi contraddittori: quello del denaro, spesso percepito come mondo di interesse e profitto, e quello dell’arte, basato sulla gratuità e sul piacere. Impegnandosi nel mecenatismo artistico, la Fondazione fa un passo avanti, lontana da ogni ricerca di ritorno simbolico o finanziario. Dedica i suoi sforzi al sostegno della creazione giovane, un approccio prezioso in un contesto in cui tale sostegno non è un luogo comune.

«La Banque Populaire non si limita a promuovere gli artisti emergenti offrendo loro uno spazio di visibilità e risorse finanziarie, ma va oltre, affermando un vero «atto di fede nell’arte, creatrice di legami sociali, vettore di integrazione e strumento educativo»», Sottolinea Adil Rzal, presidente del consiglio di amministrazione della Banque populaire Rabat-Kénitra. Questo impegno dimostra una visione del mecenatismo artistico come vettore di connessione e coesione sociale, andando quindi oltre le motivazioni economiche.

La mostra collettiva, dal tema “Il mondo di domani”, porta una ventata di aria fresca nel ritorno culturale e artistico a scuola. In questo contesto, la Fondazione ha scelto di riunire otto giovani artisti visivi – tre vincitori e due vincitori dell’Istituto Nazionale di Belle di Tetouan, nonché un vincitore e due vincitori dell’École supérieure des Beaux-Arts di Casablanca – in per offrire loro uno spazio di espressione. Questi creatori, riuniti in una residenza artistica, hanno esplorato le grandi scuole e le tendenze delle arti visive con una prospettiva nuova.

Ogni artista si distingue per un approccio unico e una riflessione approfondita che arricchiscono la diversità di questa mostra. Fatima Ezzahra Khilad dimostra un intimo legame con le sue radici, incarnato nei suoi dipinti da un vaso di Safi, un omaggio alle arti popolari marocchine e un simbolo di memoria personale e speranza. Imane Laaribi, dal canto suo, trasforma il quotidiano con uno stile neo-figurativo che esalta l’ordinario catturando una bellezza desolante, elevando scene di vita banale a metafore esistenziali. Dounia Tabti rende omaggio alle tradizioni tessili attraverso opere che evocano l’handira, l’abbigliamento Amazigh, creando un ponte tra l’antico artigianato e una sofisticata prospettiva contemporanea.

Allo stesso tempo, Ibtissam Zahir immortala i gesti e gli atteggiamenti ancestrali della medina marocchina, tra memoria e modernità, conferendo alle sue opere un forte significato identitario. Zouhair Chihad rivisita l’eredità marocchina attraverso giochi di resina e motivi geometrici ispirati alla geometria frattale e alla pareidolia, fondendo tradizione e modernità in un’estetica sofisticata.

Altre esplorazioni tematiche arricchiscono questa diversità artistica: Mouad El Bissaoui utilizza il carbone, con le sue sfumature scure e crude, per affrontare la violenza e le tensioni della condizione umana, creando così opere poetiche e impegnate. Soufiane Mezraoui si inserisce nell’astrazione geometrica, con un cerchio bianco centrale che incarna simbolicamente l’ego, elemento di luce ed equilibrio in composizioni che uniscono rigore e profondità filosofica. Infine, Soufiane Naitaddi esplora le emozioni umane attraverso ritratti espressionisti in cui sguardi inquietanti trasmettono una potente tensione emotiva, rendendo le sue opere profondamente introspettive.

Sottolinea anche Adil Rzal”il successo della Residenza d’Artista”, un programma che ha rivelato “la sorprendente ricchezza e diversità di stili» di questi giovani talenti e che afferma il ruolo essenziale della banca nel sostenere una scena artistica promettente. Invitando il pubblico a scoprire “il brulicante mondo degli otto vincitori di Belle Arti“, festeggia”non solo la loro naturale padronanza delle tecniche artistiche, ma anche l’acutezza della loro visione del mondo circostante».

Questi giovani artisti, il più anziano dei quali ha solo 27 anni, guardano il mondo con un nuovo sguardo e si posizionano, con notevole maturità, come veri portavoce del “mondo di domani”.

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