INDAGINE – Mentre a partire dagli anni ’70 il numero dei morti è notevolmente diminuito, la strada è paradossalmente diventata il luogo di tutti i pericoli. Lì esplode la violenza e anche i crimini.
Dovremmo deferire sistematicamente in tribunale i conducenti il cui comportamento pericoloso è costato la vita alle vittime? Questa domanda, assente qualche anno fa, è ora ricorrente nei dibattiti, poiché la violenza stradale è peggiorata in Francia. In un momento in cui il numero dei morti sulla rete è notevolmente diminuito, passando da 18.034 nel 1972 a 3.167 nel 2023, la strada diventa paradossalmente il luogo di tutti i pericoli, dove la trasgressione dei divieti arriva fino a provocare l’irreparabile . Ci mettiamo così al volante sotto l’effetto di droghe, come il comico Pierre Palmade, processato il 20 novembre a Melun; o ubriaco, come l’autista che ha ucciso il figlio dello chef stellato Yannick Alléno, il cui processo si è appena svolto a Parigi. Oppure si lancia la moto sulle strisce pedonali facendo un’impennata, anche se questo significa uccidere una bambina di 7 anni, come quest’estate a Vallauris (Alpi Marittime).
Di fronte alla follia di…
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