Il momento migliore di venerdì 8 novembre ha offerto la sua parte di momenti memorabili. Buono e cattivo. In effetti, un medley di Beyoncé interpretato da Marguerite, Maya, Julie, Marine, Emma ed Ebony, che avrebbe potuto brillare, è stato catastrofico.
Marlène Schaff, professoressa di espressione scenica solitamente piuttosto indulgente e benevola nelle sue critiche, si è messa il cappello di cattivo poliziotto. Durante il debriefing non ha usato mezzi termini. “È stata una fiera… Non è accettabile quello che avete fatto voi ragazze. Voi due non eravate così insieme. Non capisco come sia possibile una performance del genere con il livello che avete tutti”, ha detto esasperata.
Ma non è tutto. Ha sottolineato la mancanza di ascolto tra i cantanti: “Le frasi sono la competizione per chi swingerà di più”. E per non farsi mancare nulla, si è occupata anche della loro pronuncia inglese, che, diciamo la verità, avrebbe fatto accigliare la stessa Beyoncé.
Il venerdì sera ha avuto ancora la sua parte di spettacoli di grande successo, come il bellissimo duetto di Marguerite e Lucky Love su “Masculinity” e quello della vodese Julie, che ha brillato nel finale del suo assolo su “The Singer” di Daniel Balavoine.
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