Nella mostra a loro dedicata dal Louvre fino al 3 febbraio, e che gli spettatori di questa performance sono invitati a sfogliare, le “Figures du fou” nascono ai margini, in ibridi grotteschi che stuzzicano, nei confini delle pagine, secolari o testi sacri della seconda metà del XIII secoloe secolo.
L’illuminante mostra esplora una grande storia di eccentricità nelle iconografie del XIII secoloe hanno XVIe secolo: vediamo i pazzi istituire un ruolo sociale presto funzionale nella società del loro tempo, prima di crearne un’immagine più rara e tragica nell’Illuminismo.
Non è davanti IL Monna Lisané il Vittoria di Samotraciadavanti al quale ha ballato nel 2023 uno degli interpreti di Jérôme Bel ed Estelle Zhong Mengual, che François Chaignaud dispiega il suo Piccoli giocatori. Il coreografo, invitato di volta in volta dal museo e dal Festival d’Autunno, si impossessa invece del Louvre medievale, una base archeologica che non espone alcuna opera, ma permette di vedere le mura e il mastio del castello che un tempo sorgeva al luogo del palazzo.
Il pubblico entra lentamente, scendendo da solo la scalinata, per scoprire un mondo popolato da personaggi smarriti vestiti con tute rosa o scarlatte.
Gioco di palloncini e specchi
In questo sotterraneo che fugge dalla luce del giorno – Chaignaud, chiamandolo “budello”, lo rende uno spazio abietto – questi spiriti dilettanti e poetici vagano, giocano o frequentano. I primi si lanciano l’un l’altro un grande palloncino; un secondo modula il suo respiro, adagiato sulla pietra, prima di salire sui trampoli per cominciare a cantare; altri languono in cima ad un bastione, svelati da un gioco di specchi.
L’aria si gonfia e fa appassire le strutture di Abigail Fowler, creando bolle nelle piccole pozze d’acqua dove i vibratori galleggiano come piccoli anemoni. Alimenta le canzoni liriche che si librano nelle altezze della galleria di pietra e si infiltra in una concertina per far emergere solo un fischio furtivo, sotto la nota.
« La figura del pazzo ci permette di coltivare una pratica da “piccolo giocatore”. » delle nostre arti e dei loro possibili virtuosismi”spiega il coreografo. In questo spettacolo pensato e costruito con una schiera di interpreti dai molteplici talenti, non un grande spettacolo ma un piccolo gioco, che spesso comincia sotto la cintura, lavora il corpo con piccole sensazioni, come piccoli pruriti, e lascia che le sue idee nascano senza sbalzi. , attraverso associazioni libere e giocose. Chi volesse, oggi, rievocare il processo di un’arte “degenerata”, aborrerà sicuramente queste figure devianti che si muovono nello spazio oscuro dei tabù.
Una delle idee forti articolate nella mostra ci dice che il pazzo non era sempre completamente pazzo, che una nebbia aleggiava, per molto tempo, sul confine che separa la follia reale e quella compiuta. L’indolenza dei personaggi ritratti da Chaignaud è forse reale, forse finta. Rivendicando questa vaghezza e questa stranezza, non obbedire all’ordine estetico, questa è l’ultima boccata d’aria politica offerta da questi Piccoli giocatori.
Piccoli giocatori, di François Chaignaud, ininterrottamente dalle 19:30 alle 23:30, il 14 e 16 novembre al Louvre medievale, Parigi 1Ènell’ambito del Festival d’Autunno a Parigi.
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