“Prima, se un pittore si prendeva una palla di cannone in fronte e non tornava indietro, non era un grosso problema”, sorride Nadine Enakieff. Riesci a immaginare oggi? Questo non è possibile! »Non ha mai messo piede in una zona di guerra. Non un soldato. “Non litighiamo. »Eppure tratteggia la vita dei militari. Coloro che hanno sposato l’esercito. Non gli altri.
Da diciassette anni Nadine Enakieff si unisce alle truppe dei pittori dell’Esercito, di cui è appena stata nominata presidente. Venticinque di essi sono esposti da venerdì a domenica 24 novembre, al Carré des Coignards, a Nogent-sur-Marne (Val-de-Marne), per commemorare l’Armistizio.
“Siamo la controparte dei pittori della Marina. » Un po’ meno conosciuto. “Forse è un po’ meno interessante”, si rammarica. Dipinti di carri armati, Opex (operazione esterna), soldati… La Marina è più significativa, più piacevole, le barche, i porti…” L’invito al viaggio forse sembra più dolce.
“I nostri antenati erano i pittori di battaglie”, sviluppa la dinamica settantenne. Avrebbero dipinto per terra. All’epoca di Napoleone o di Luigi XIV, bisognava essere al fronte per congelare tutto ciò. » Immortalare la storia.
“Oggi questo non è più possibile. Soprattutto per ragioni tecniche e di sicurezza. Ci sono alcune operazioni esterne ma mai sui campi di battaglia. » Gli occhi degli artisti sono acuiti dalle innumerevoli foto, prodotte soprattutto dal servizio comunicazioni dell’Esercito. Ispirazione, stile e talento fanno il resto.
“Il poilu umanista, che presenta la sofferenza dei soldati”
Nadine Enakieff scolpisce la durezza del momento per modellare i suoi soggetti con finezza ed emozione. “Giovanna d’Arco, Madelon, i santi dei reggimenti, una polena…” e alcuni uomini rari. “De Gaulle, ma l’uomo di tutte le battaglie con il suo cappotto e il suo cappello grigi; un prete in trincea; un legionario; un poilu ma il poilu umanista, un soldato fedele alla sua bandiera, che presenta la sofferenza dei soldati. Metà vestito, metà scorticato con la sua bandiera”, sostiene chi di solito crea solo donne, “per sentimento, per emozione” e “mai su ordinazione”. Questo sopravvissuto alla Prima Guerra gli permette di entrare nel novero dei pittori riconosciuti, di acquisire il grado di capitano e di aprirgli un universo lontano.
“Ho esitato parecchio prima di accettare”, ricorda, pensando che non ce l’avrebbe fatta. “Non ho alcuna aspirazione ad essere un uomo. Li adoro ma mi mancano. Adoro fare le donne. »
Nessuna pretesa dietro questo lavoro, solo una questione di ispirazione. Incoraggiata dal suo amico Jean-Marie Zacchi, allora presidente dell’esercito dei pittori, ci prova. “Ho imparato il rigore, a lavorare su temi imposti, mi ha obbligato a fare ricerca” per restare fedele alla realtà. “Mi cambia. Altrimenti sarei rimasto nella mia routine. »
A 37 anni ricevette il suo primo appezzamento di terreno
Lascia così alcune tracce di Storia nel bronzo, tra le sue opere in galleria. A 37 anni, la Val-de-Marnaise riceve per la prima volta un “pacchetto di terreni” che mette fine ad anni di carriera nella finanza. Madre per la quarta volta: “Avevo avuto un riconoscimento sociale. Volevo fermarmi ma volevo fare qualcosa”.
Si iscrive alla scuola di cinema. Ma fu finalmente durante una cena che conobbe uno scultore. “Non ne sapevo nulla. » Nadine Enakieff ha preso lezioni private per tre anni. “Sono rimasto stupito di essere riuscito a fare qualcosa con le mie mani. » Un ovale in Syporex. “Liscio, senza spaccarlo. » Poi “glutei, una gamba”.
Le sue prime sculture sono appese sugli scaffali del suo soggiorno. “È come i bambini quando riportano il posacenere che hanno realizzato a scuola. Ero felice. » Il suo sguardo è oggi molto più critico, ma pieno di tenerezza. “Non ha più niente a che fare con questo. » Anni di esperienza hanno affinato il suo stile ma non hanno cancellato la sua forza e dolcezza.
Attualmente sono 47 gli artisti in servizio nell’Esercito, tra cui 8 scultori, 4 fotografi e 1 medagliato. “Tutti volontari e volontarie. Siamo artisti professionisti privati”, precisa il presidente. Ogni due anni, il Salone Nazionale dei Pittori dell’Esercito si tiene a Les Invalides. Il prossimo si svolgerà nel settembre 2025 con il tema: la vittoria.
“Qualsiasi artista, militare o civile, può presentare domanda per esporre”, spiega Nadine Enakieff. Se la sua domanda viene accettata, partecipa all’evento in cui una giuria assegna dei premi, il primo dei quali è il premio del Ministro della Difesa. Al vincitore viene quindi offerta l’opportunità di diventare un pittore dell’esercito, che dipende dalla delegazione del patrimonio dell’esercito. »E porta la sua sensibilità per rendere omaggio alla vita di un soldato.
“I pittori dell’esercito”, au Carré des Coignard, 150 Grande-Rue-Charles-de-Gaulle, a Nogent-sur-Marne, da venerdì 8 novembre a domenica 24 novembre, dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19. Ingresso gratuito.
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