Torna quest’anno a colori la 39esima edizione del Festival Europeo del Cortometraggio di Brest (Finistère), uno degli eventi più importanti del suo genere in Europa dopo quello di Clermont. Tra le novità degne di nota, c’è l’arrivo di Maïwenn Thominot, la nuovissima direttrice dell’associazione organizzatrice Côte Ouest, supportata da un team di programmazione interamente femminile, ma anche un tanto atteso ritorno al Quartz, uno dei palcoscenici nazionali più importanti in Francia, dopo tre anni di lavoro. Questo parco giochi riaprirà al pubblico da martedì 12 novembre e fino a domenica 17 novembre compreso. In questi giorni gli organizzatori si aspettano 30.000 spettatori, il doppio rispetto all’edizione nomade del 2023.
In programma: tre competizioni europee, tre francesi, una bretone e numerosi programmi Off. Con un focus particolare sulla Lituania o sui film della casa di produzione francese Norfolk. Questa edizione rappresenta anche il grande ritorno dell’animazione Panorama, i film sugli UFO – un vero e proprio laboratorio in cui verranno presentate forme di creazione eccentriche e nuove, come un film interamente realizzato in AI –, e un programma molto ampio destinato al pubblico giovane, per famiglie e scuole.
Sabato 16 novembre, da segnalare una piccola differenza di programmazione, con la presentazione in anteprima del lungometraggio “Rabia” di Mareike Engelhardt, al cinema Les Studios, da parte dell’attrice protagonista, Megan Northam. Membro della giuria e presente nel manifesto del festival, si è fatta notare nella serie “Greek Salad” di Cédric Klapisch, o nel recente “Pendant time on Earth” di Jérémy Clapin.
1.600 i film candidati, 150 selezionati, 29 in concorso
All’alba del suo 40° anniversario, il Festival constata anche con piacere l’onnipresenza della Bretagna e dei Bretoni nel suo paesaggio. «Il programma è davvero molto ricco, ma sono felice di vedere che la Bretagna e la lingua bretone sono rappresentate ovunque», afferma Maïwenn Thominot, appena arrivata dal Centro d’Arte Contemporanea Passerelle, sempre a Brest, per prendere la guida della Côte West. “Ci sono film, sia per il pubblico giovane che per tutti i pubblici, interamente in lingua bretone e realizzati anche da professionisti di lingua britannica. Bello! »
Opinione condivisa da Marine Cam, responsabile della programmazione, che ha lavorato, come il resto dell’équipe di Côte Ouest, per selezionare i 1.600 film molto diversi ricevuti quest’anno dai quattro angoli d’Europa, spesso opere prime o film scolastici. “Per tenerne solo 150 alla fine”, spiega sorridendo. “Ovvero il 10% della produzione complessiva e 29 nelle competizioni europee, francesi e bretoni. Nessun cliché: il cinema francese mostra una grande diversità nei cortometraggi e viene affrontato in modo diverso rispetto ai film più mainstream che vediamo al cinema. »
Il concorso Bretagna incoronerà uno dei quattro cortometraggi selezionati. Di fronte al film di Anthony Le Brun, “Il fantasma di Armen”, interamente montato con immagini d’archivio della Cinémathèque de Bretagne e che presenta i fari del Finistère e i loro guardiani, in particolare quello di Ar-Men, detto “Des Enfers”, due molto commedie romantiche insolite cercheranno di distinguersi, “Le Chant des Huîtres” di Sébastien Perret e “Foutu Cormoran!” » di Inès Clivio. Una storia di anticipazione attraverso un’eclissi totale, “Adieu Soleil”, di Hakim Atoui, completa questa lista bretone.
Un altro sguardo a Brest
Il fuori programma “Brest La Nuit: 50 sfumature di grigio” racconterà storie uniche sulla città. “Troveremo Jack Kerouac alla ricerca delle sue origini, perché sarebbe venuto a Brest con questo in mente (menzionato nel suo romanzo “Satori in Paris”, ndr), continua Marine Cam. Il cabaret e l’hotel Vauban, luogo emblematico di Brest e della Bretagna, diventeranno i protagonisti di una storia, e potremo vagare tra il porto, la stazione e i quartieri per la durata di una storia d’amore. » Un film interamente in lingua bretone, “Ki Ma Mamm” (“Il cane di mia madre”), di Mai Lincoln, sarà presentato anche in un programma Off.
Parallelamente al festival, la Cinémathèque de Bretagne proporrà un focus sul centenario dello sciopero delle sardine a Douarnenez, pochi giorni prima dell’inizio dei festeggiamenti nella città di Penn Sardin a fine novembre, attraverso i film del regista e documentarista Marie Hélia, questa domenica. E Marine Cam rende omaggio a un altro film, prodotto dai Finistériens des 48e Rugissants, “À Tide Haute”, che rappresenta la regione in uno dei concorsi francesi.
Da notare inoltre che uno dei membri della giuria, Julie Roué, compositrice di musica da film (che ha lavorato in particolare alla recente serie “Zorro”) è anch’essa originaria del teatro. Insomma, i bretoni sono decisamente ovunque.
Pratico: Festival europeo del cortometraggio di Brest il 12 o 17 novembre 2024. Biglietteria online su www.filmcourt.fr o direttamente al quarzo.
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