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Marchiate in Braille le magliette di Estelle indossate dagli attori di “Un p’tit truc en plus”

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Par

Nicola Lepiccione

Pubblicato il

10 novembre 2024 alle 9:56

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“Questa creazione – il Maglietta atipica – illustra l’armonia tra moda e arte. Non si accontenta di essere un semplice capo di abbigliamento, diventa simbolo dell’emozione e della bellezza che lo permea Qualcosa in più. Molte grazie agli attori. »

È con queste poche parole, condivise il 27 ottobre 2024 sui suoi social, che Estelle Davenel, creatrice di Hope Day, ha voluto salutare la troupe del film diretto da Artus e che ha spopolato al cinema con quasi 11 milioni di voci!

Ricorda che questo marchio lo è originale e inclusivo poiché offre vestiti ready-to-wear (t-shirt, felpe, ecc.) e accessori (borse, borse della spesa, cappelli, beauty case, ecc.) contenenti Scrittura Braille.

Messaggi come tanti ammiccamenti

Quattro anni fa, la simpatica Cherbourgeoise, allora 28enne, apprese di essere affetta da una rara malattia genetica: neuropatia ottica che gli fa perdere gradualmente la vista. Estelle Davenel deve lasciare la Marina francese e il suo incarico di responsabile delle risorse umane la scuola Fourriers di Querqueville.

Una volta passato lo shock – “Ho deciso di non sopportare il dolore con pazienza ma piuttosto di fare del mio meglio con urgenza!” » – inizia il suo cambio di carriera e ha l’idea di creare abiti… vestendosi da sola! “Mi sono chiesto cosa avrei fatto il giorno in cui fossi stato cieco”, ha spiegato questo madre di due bambini piccoli nelle colonne di La Presse de la Manche nel marzo 2022, quando è stato creato il marchio.

Una quindicina di regali

Vestiti in cotone biologico con piccole parole o messaggi in Braille (Scatena il mio cuore in omaggio a Ray Charles, Ci ameremo per Gilbert Montagné, Non toccare, Giornata migliore…), con colore e dimensione indicato anche grazie a questo sistema di scrittura tattile con punti salienti.

E anche un logo che richiama il mare onnipresente nella sua città d’origine: un’ancora. Da allora vende i suoi articoli attraverso il suo sito web e li spedisce dalla sua casa a Tourlaville.

Sono nate anche grandi collaborazioni con, ad esempio, l’ombrello di Cherbourg (esausto!), San Giacomo per un marinaio e recentemente con l’ACAIS che include le persone con disabilità Esat (servizio di costituzione e assistenza al lavoro) di La Glacerie garantire il ricamo e l’etichettatura dei prodotti Hope Day. “Per me ha molto senso. »

Ecco il link al film Qualcosa in più. “Sono andato a vederlo a giugno e mi è piaciuto molto. A luglio ho avuto l’idea di regalare delle magliette alla squadra, confida Estelle Davenel. Sono riuscito a contattare via e-mail la madre dell’attore Sofian Ribes, che è su una sedia a rotelle. »

Si è innamorata della mia idea e mi ha messo in contatto con la costumista del film, che aveva l’elenco degli indirizzi degli attori e le loro taglie. Insieme abbiamo scelto quello etichettato Atipico, hanno trovato che gli stava bene.

Estelle Davenel, creatrice del marchio Hope Day

La maglietta indossata all’Eliseo!

La Cherbourgeoise ha quindi inviato una quindicina di pacchi regalo e ha ricevuto in cambio messaggi gentili e calorosi ringraziamenti, con numerose foto e video degli attori e delle attrici.

Meglio ancora, quando quest’estate sono stati ricevuti all’Eliseo dal presidente, Arnaud Toupense indossava la celebre maglietta, tanto da stuzzicare la curiosità deiEmanuele Macron.

Oltre agli ordini, Estelle Davenel apprezza anche la vendita diretta, come quando Settimana per l’occupazione dei disabilis trasmesse sui siti di Orano La Hague (19 e 21 novembre) e Temis a Valognes (22 novembre); i mercatini di Natale tra cui quello del Centro Accoglienza Lavorativa Speranza a Valognes (30 e 1 novembreÈ Dicembre) ; o durante il festival del cinema Gli Equalanti di Carentan (dal 21 al 24 novembre).

“Pienamente realizzato”, il trentenne sogna nel medio periodo di aprire una boutique-laboratorio a Cherbourg e ad assumere persone con disabilità. Vuole anche democratizzare la scrittura Braille affinché tutti possano vederla e aumentare la consapevolezza sulla disabilità grazie all’Hope Day. O la speranza di vedere un giorno una cura che possa rallentare o addirittura arrestare la progressione della sua malattia.

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