Par
Caporale Ludivine
Pubblicato il
10 novembre 2024 alle 7:26
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Nel cuore della Presqu’île, in una delle rare strade tranquille del centro città, un grande locale dalla facciata arancione e verde, fiorito e decorato con vetrate d’epoca, attira subito l’attenzione: il Léon de Lyon.
Ristorante storico del quartiere, un’istituzione della gastronomia lionese, il locale è stato fondato nel 1904 e ho visto passare delle persone bellissime, sia in cucina che a tavola. Quest’anno festeggia il suo 120° anniversario con gli stessi motti: tradizione e qualità.
Un menù per il pranzo a meno di 30 euro
“Benvenuti a Léon de Lyon”, dice Cyril Durand aprendo le porte dello stabilimento di cui è direttore da più di due anni.
Entra in questo covo della cucina francese con il suo 140 coperti è un vero viaggio. Le stanze sono belle e numerose, le atmosfere diverse; a volte chic, a volte casual. Senza mai inclinarsi eccessivamente da una parte o dall’altra.
La voglia di offrire menu piuttosto accessibili in termini di prezzo, nonostante la fama del ristorante, fa oggi parte del DNA di Léon de Lyon. “Si può venire a mangiare in un’ora a pranzo, con un menù iniziale per meno di 30 euro comprensivo di un antipasto e un piatto principale oppure un piatto principale e un dessert”, presenta Cyril Durand.
Ex ristorante a due stelle
Un’indicazione già data dall’ex proprietario del locale, Jean-Paul Lacombe, che aveva deciso di farlo rinunciare alle sue due stelle Michelin nel 2007 per ritrovare una certa… semplicità.
I lionesi originali spesso pensano che Léon de Lyon sia sempre un ristorante Michelin, dove si passa molto tempo a tavola e dove si paga molto caro. Abbiamo comunque mantenuto l’erogazione del servizio e la qualità dei piatti ma con prezzi contenuti.
Georges Bocuse dietro ai fornelli
Va detto che la storia del ristorante è piuttosto imponente. Inaugurato nel 1904 da una madre lionese, Madre Coquit, il locale fu rilevato nel 1913 dal cuoco Léon Déan, da cui prese il nome.
Dietro le stufe troviamo, tra l’altro, Georges Bocuse, padre del famoso Paul Bocuse, che lavorò per 10 anni nel ristorante.
Negli anni ’50, Léon de Lyon fu acquistato da Paul e Gisèle Lacombe, che ottennero rapidamente la loro prima stella Michelin. Successivamente subentrò il figlio Jean-Paul Lacombe che ottenne a sua volta, nel 1978, una stella dalla famosa guida.
Stelle e presidenti della Repubblica
Essendo uno dei pochi ristoranti stellati nel centro di Lione per molti anni, il locale è diventato rapidamente il luogo d’incontro di grandi personalità, a cominciare dai Presidenti della Repubblica: Valérie Giscard d’Estaing, François Mitterrand, Jacques Chirac…
Nel 1996, in occasione del vertice del G7 sotto la presidenza di Chirac, il Léon de Lyon ha avuto l’onore di accogliere diversi capi di Stato: Bill Clinton (USA), Helmut Kohl (Germania), John Major (Regno Unito). , Viktor Tchernomyrdin (Russia), Ryutaro Hasimoto (Giappone), Jean Chretien (Canada), Romano Prodi (Italia) e Jacques Santer (presidente della Comunità Europea).
Anche la sala in cui mangiavano è conservata ancora oggi a disposizione dei clienti, con le foto dell’evento appese alle pareti.
In un corridoio sono esposte anche le immagini dell’ Claude Brasseur, Clint Eastwood, Carole Bouquet o anche piccole parole da Christian Clavier, Isabelle Adjani e Thierry Frémeaux, lasciati indietro durante il loro passaggio.
Ora nelle mani di Laurent Gerra
Nel 2018, Jean-Paul Lacombe ha finalmente venduto Léon de Lyon al comico Laurent Gerra, cliente affezionato del ristorante. Quest’ultimo ha colto l’occasione per apportare alcune modifiche, in particolare la trasformazione di una sezione bar in stile speakeasy.
Da allora la storia continua e continua ad essere bella, se vogliamo credere al modo in cui si è svolto l’evento speciale organizzato per i 120 anni del ristorante, venerdì 8 novembre, e che visualizzato completo.
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