Questa nuova edizione di K-Live ha portato la sua parte di nuovi lavori nello spazio pubblico di Sète. Un breve tour cittadino tra gli affreschi e i collage sorti sulla singolare isola.
“È il muro che chiama l’artista“È con questa bellissima formula che Crystel Labasor, direttrice del festival K-Live, descrive il processo che porta alla realizzazione degli affreschi che ogni anno, grazie alla primavera, compaiono in tutta la città.”Loro [les artistes] sono completamente liberi nella loro scelta, è importante rispettare questa libertà.” Questa volta le opere sono cinque, e anche di più se contiamo i collage di I muri hanno le orecchieche proiettano i loro colori e le loro forme sulle pareti della singolare isola.
Bouquet ingenuo e pop
In centro città, su una facciata di Rue Montmorency, Meggie Prata e Francisco Leal, che formano il duo Los Pepes, propongono un bouquet allo stesso tempo ingenuo e pop, da cui sprigionano tonalità morbide e calde. Un modo per i due artisti di continuare il loro lavoro sui colori e sul modo in cui talvolta provocano reazioni fisiche ed emotive nello spettatore nello spazio pubblico.
Passione concreta
Sul lato dell’isola di Thau ci sono due affreschi da scoprire. Il primo, situato in avenue Saint-Exupéry, è di Arnaud Liard, un artista che viene dai graffiti e che ha una vera passione per il cemento.
L’altro è sul muro della scuola Georges-Brassens, composto dagli artisti di K-Live Young (Fahrenheit, Meta Arte, Kuro 222 e Auri). Philippe Baudelocque, anch’egli della scena dei graffiti, è intervenuto a La Criée, sulla parete del ristorante Oh Gobie. Infine, in tutta la città (anche la ricerca fa parte del gioco), i collage di I muri hanno le orecchiedevia felicemente le espressioni con i codici dell’arte classica.
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