Pubblicato l’8 novembre 2024 alle 10:08. / Modificato l’8 novembre 2024 alle 13:53
Quel sorriso combattivo. Mordente, orgoglioso, ingannato da nulla. Si chiama Malika, Jeanne o Aïda, qui non ha importanza. Sta camminando per strada e un bastardo la chiama: “Stronza!” Una parolaccia per catturare la preda. Al Théâtre de Vidy, a Luci nere, uno spettacolo tanto brillante quanto importante in mostra fino a sabato, la giovane donna si ribella. Un colpo di scarpa in faccia al tarabuso – che non vediamo. Ed eccolo messo KO. Balla, un pogo scatenato e canta: “Sinistra, destra, gancio, schiva!”
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