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Milla Jasmine: poche ore dopo il parto, la triste notizia

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Un bambino, critiche violente e la DGCCRF alle spalle. Milla Jasmine sta vivendo giornate complicate. Mentre l'ex candidata ai reality show diventata influencer con tre milioni di abbonati ha appena dato alla luce la sua seconda figlia, Aylina, il 2 novembre, è vittima di un'ondata di molestie sui social network.

Sua sorella Safia in particolare ha reagito e lo ha difeso nello show di Sam Zirah. Quest’ultimo denuncia molestie”odioso e scandaloso“contro Milla Jasmine.

Questo giovedì, 7 novembre, abbiamo appreso dai nostri colleghi di BFM TV che la Direzione generale per la concorrenza, i consumatori e il controllo delle frodi ha appena richiamato all'ordine l'ex partecipante al Angeli dei reality o anche Marsiglia contro il resto del mondo.

Milla Jasmine: pratiche ingannevoli

Per diversi anni, la DGCCRF è molto attenta ai contenuti che gli influencer postano sui social network, riguardanti inserzioni pubblicitarie e product placement. Sebbene siano stabilite delle regole, come ad esempio l'obbligo di annotare sul video, nella descrizione e/o oralmente, che si tratta di una pubblicità, di una partnership retribuita, ecc., molte persone non lo fanno.

Una violazione giudicata”pratiche commerciali ingannevoli” contro il pubblico che li guarda sui social network, siano essi Instagram, Snapchat o anche TikTok. Secondo Tech&Co, solo poche ore fa, Milla Jasmine pubblicizzava prodotti nelle sue storie per non dire che lo era.

Questo è quindi ciò di cui l'organizzazione accusa Milla Jasmine. “L'assenza di tale indicazione può indurre il consumatore a credere che la raccomandazione sia formulata dal punto di vista dell'esperienza personale piuttosto che da quello della pubblicità a pagamento e quindi indurlo in errore.” si legge in un comunicato stampa diffuso oggi.

Milla Jasmine non è l'unica ad essere stata presa di mira negli ultimi mesi. Altri suoi colleghi influencer, come Capucine Anav, Julien Bert e Ilan Castronovo era stato richiamato all'ordine anche negli ultimi mesi. La DGCCRF non impone sanzioni ma chiede”fermare queste pratiche.”

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