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l’amore, la morte e la massoneria

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Il pubblico martedì 5 novembre 2024 è stato entusiasta, applaudendo con grande generosità gli artisti sul palco durante tutta la performance. Sul contatore degli applausi, il successo di Il Flauto Magico, La versione di Robert Carsen non può essere negata.

Lo spettacolo si apre in una foresta, dove il principe Tamino, interpretato da Pavol Breslik che ha già interpretato questo ruolo in passato, viene attaccato da un serpente e perde conoscenza. Viene salvato dalle tre dame di compagnia della Regina della Notte, vestite tutte di nero, che uccidono il rettile con le pistole. Affascinati dalla bellezza del principe, litigano, ciascuno vorrebbe rimanere solo con lui per lasciare che gli altri portino la notizia alla regina.

Dopo la loro partenza arriva l’uccellatore Papageno, un bon vivant alla ricerca della sua Papagena, che non vede nulla di sbagliato nel monopolizzare l’impresa di uccidere il serpente. E rendersi conto del suo errore al ritorno delle tre dame che lo puniscono. Vedendo il ritratto di Pamina, la figlia della Regina della Notte – ritratto che il pubblico scopre in un video su un maxischermo – il principe si lascia sedurre. E come in tutte le fiabe, il principe si innamora subito e deve liberare la principessa dalle grinfie del malvagio Sarastro, e soprattutto del servitore Monostatos.

Armati di un flauto magico e di un carillon magico, il principe Tamino e Papageno si imbarcano nell’avventura. La storia poi prende un’altra piega in cui le apparenze possono essere ingannevoli. L’ultima opera di Mozart, composta e rappresentata per la prima volta nell’anno della sua morte, nel 1791, può essere affrontata in diversi modi: racconto, viaggio filosofico, rituale di iniziazione massonica…

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Scena da “Il Flauto Magico”, all’Opéra Bastille, 14 ottobre 2024, a Parigi. (CHARLES DUPRAT / OPERA NATIONAL DE PARIS)

L’opera inizia come una commedia per poi addentrarsi in ambiti sempre più oscuri. Dalla luce all’oscurità, dalla leggerezza alle profondità misteriose, dalla vita alla morte, dalla morte alla vita, il tutto riserva molte sorprese. In scena si susseguono quadri dalle decorazioni minimaliste.

La morte, onnipresente, è in agguato. “Quando ho ristudiato il libretto, vent’anni dopo averlo messo in scena per la prima volta, sono rimasto colpito da un aspetto che allora stranamente mi era sfuggito: l’ossessione per la morte. Ci sono non meno di sessanta occorrenze di questa parola nel testo. rimarca, nel libretto, il regista canadese. Nel secondo atto, la narrazione originale lascia il posto a una nuova immaginazione. Il malvagio Sarastro risulta essere un’altra persona. Mozart, massone e al crepuscolo della sua vita, all’età di 35 anni, mostra un rituale di iniziazione che mette in discussione la vita e la morte.

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Scena da “Il Flauto Magico”, all’Opéra Bastille, 14 ottobre 2024, a Parigi. (CHARLES DUPRAT / OPERA NATIONAL DE PARIS)

Jean Teitgen interpreta un Sarastro enigmatico e profondo. Impressiona per la sua performance vocale, ma anche per la sua esibizione sul palco. Un altro ruolo accattivante: Papageno, interpretato con malizia e gusto da Mikhail Timoshenko. Il basso-baritono russo ha ricevuto una lunga standing ovation dal pubblico, in particolare durante la scena del suo incontro con Papagena (Ilanah Lobel-Torres). La protagonista resta la musica. Per la sua prima volta alla guida dell’Orchestra dell’Opera di Parigi in un’opera lirica, il direttore d’orchestra ucraino Oksana Lyniv offre una regia efficace e leggera. Il Flauto Magico, un’opera su più livelli di lettura.

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