La settimana scorsa, il quotidiano francese Le Monde si è occupato di una vecchia denuncia relativa al caso Patrick Poivre d’Arvor, archiviato nel 2005. Ma la storia di questo denunciante assomiglia a tante altre denunce che hanno preso di mira il presentatore e il giornalista: la giustizia parla di serialità.
La nozione giuridica di serialità consente alla giustizia francese di indagare su fatti prescritti perché collegati a fatti che non lo sono. La causa delle vittime si rafforza grazie a questa connessione tra i casi.
“Questo collega le vittime tra loro. Combatteranno insieme e capiranno che ciascuna di loro mette da parte la prescrizione per l’altra”, ha giudicato venerdì a La Matinale l’avvocato Corinne Hermann, specialista in stupri e serial killer. . che rappresenta sette presunte vittime del caso PPDA.
Per lei tra queste donne si crea una forza molto importante che dà loro un rinnovato entusiasmo: “Le parole della vittima sono molto più forti. Anche per quanto riguarda la giustizia è molto importante, perché gli aggressori sessuali sono spesso plurirecidivi: la recidiva crea questo connessione e questa serialità.”
L’avvocato sottolinea inoltre: “Ci dimentichiamo di guardare a questa serialità che è di per sé una prova”.
La serialità, una prova
Per Hélène Devynck, presunta vittima di Patrick Poivre d’Arvor, il concetto di serialità può cambiare tutto: “Nel nostro caso è assolutamente cruciale. Perché abbiamo un uomo, Patrick Poivre d’Arvor, accusato dalle donne dal 1981 : è un periodo di impunità molto, molto lungo e diciamo tutti la stessa cosa.” Precisa che ci sono due o tre modalità operative: «Ma tutti raccontiamo la storia con le stesse parole, gli stessi gesti, esattamente la stessa cosa».
Dato che molte di queste donne hanno parlato tardi, i loro affari sarebbero caduti in prescrizione: “La serialità consente di infrangere la prescrizione. Perché ciò cada in prescrizione, dovrebbero esserci periodi di dieci anni durante i quali non vi è stata alcuna prescrizione.” Non ci sono state denunce dal 1985.”
Finora in questo caso solo un caso non è stato prescritto: il presunto stupro di Florence Porcel avvenuto nel 2009. Potrebbe portare altri casi alla giustizia.
L’importanza della procedura e la sua ripetizione
Nel concetto di serialità dello stupro, la modalità operativa conta molto. E nell’affare PPDA si ripete il modo di fare: una visita fissata alle 20, poi una visita nel suo ufficio e un presunto stupro: “Dobbiamo poi dimostrare la colpevolezza dell’autore per questo vostro,” ovviamente”, osserva l’avvocato Corine Hermann. «Ma è anche un argomento di prova perché quando hai dieci, quindici, venti donne che vengono a raccontare la stessa cosa, è già di per sé una prova. Perché quando usano lo stesso linguaggio, descrivono gli stessi fatti, le stesse modalità operative , siamo di fronte ad una serie.”
La denuncia, rivelata dal quotidiano Le Monde, riporta la stessa modalità operativa presso la sede del TF1 dove all’epoca erano state effettuate le perquisizioni.
>> Lire: Patrick Poivre d’Arvor, la caduta di un intoccabile sulla televisione francese
Dal PPDA a Dominique Pelicot
Questa serialità si ritrova nell’affare Gisèle Pelicot, dal nome di questa donna che fu drogata e poi consegnata a sua insaputa agli uomini da Dominique, suo marito. Il modus operandi e gli stupri seriali sono i punti in comune in questi due casi.
“Sono distrutta, non so come ricostruirò me stessa, come mi rialzerò da tutto questo”, ha detto Gisèle Pelicot la settimana scorsa allo stand.
Un sentimento che Hélène Devynck capisce: “Non ci sentiamo molto potenti come vittime… Anche se le cose cambiano un po’, cambiano lentamente. Ci sono ancora molti arcaismi che fanno sì che alcuni di noi non lo facciano assolutamente”. non voglio essere chiamata ‘vittime’ Ad esempio, Gisèle Pelicot dice che vuole testimoniare apertamente e che i video vengano trasmessi in modo che la vergogna cambi lato. Ma lo stupro è ancora un crimine particolare che copre la vittima di vergogna che di questa vergogna non ci libereremo mai completamente”.
Nel caso Pelicot, una donna è sola contro cinquantuno stupratori (leggi il riquadro). In quello del PPDA si tratta di un unico imputato di fronte a diverse donne, tutte in attesa di processo. L’ex star delle 20:00 è incriminata da quasi un anno per il presunto e non prescritto stupro di Florence Porcel. Si presume ancora innocente fino ad oggi.
Si noti che in Svizzera la serialità è chiamata “concorrenza di reati”, ma quest’ultima non obbliga il pubblico ministero a indagare su un caso prescritto.
Oggetto della radio: Natacha Van Cutsem
Articolo web: Stéphanie Jaquet
Related News :