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Una storia di Spirou ritirato dalla vendita dopo le accuse di razzismo

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Nel settembre 2023, le Editions Dupuis hanno pubblicato il fumetto “Spirou et la Gorgone bleue”, ora ritirato dagli scaffali. MICHAEL ESDOURRUBAILH/MAXPPP

Un evento insolito nella letteratura per bambini: un album di fumetti è destinato a essere distrutto dopo le accuse di rappresentazione razzista. Filiale del gruppo Média Participations, la casa editrice franco-belga Dupuis ha deciso, giovedì 31 ottobre, di ritirare da tutti i suoi punti vendita un’avventura di Spirou, Spirou e la Gorgone Bluscritto da Yann e disegnato da Dany, dopo un’ondata di indignazione sui social network. Pubblicata nel settembre 2023, la storia mostra persone di colore con tratti scimmieschi e stereotipati (labbra sovradimensionate, mascelle prognatiche, ecc.), secondo i detrattori di quest’opera che tratta di ecologia attraverso i temi del greenwashing o dell’ecoterrorismo.

Dupuis ha accompagnato la sua decisione con un messaggio di scuse, pubblicato su X: “Siamo profondamente dispiaciuti se questo album possa scioccare e ferire. Questo album fa parte di uno stile di rappresentazione caricaturale ereditato da un’altra epoca. Più consapevoli che mai del nostro dovere morale e dell’importanza del fumetto come editore e più in generale del libro nell’evoluzione delle società, oggi ci assumiamo la piena responsabilità di questo errore di valutazione. » Pilastro di tronchi Spirounelle pagine in cui creò in particolare il personaggio di Olivier Rameau alla fine degli anni ’60, Dany (Daniel Henrotin) si difese da ogni intenzione razzista, invocando la caricatura.

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In un’intervista rilasciata a Partita di Parigi un anno fa, il fumettista belga spiegò che avrebbe dovuto riprendere, su richiesta del suo editore, le donne nere “perché noi [lui] dicevano che avevano le labbra grandi ». Anche sui social network sono state mosse contro di lui accuse di rappresentazione ipersessualizzata della donna, ricordando quelle che, due anni fa, avevano accompagnato la polemica su Bastien Vivès, accusato di fomentare la pedofilia a margine della mostra che il Festival internazionale del fumetto di Angoulême avrebbe dedicato ad esso. Il fatto che Dany, 81 anni, sia uno degli stilisti preferiti di Bastien Vivès forse non è estraneo allo scoppio di questa vicenda.

Questa, però, non è la prima che riguarda la rappresentazione grafica dei neri. Nel 2019, due firmatari di una rubrica pubblicata in L’Obs aveva chiesto che fosse rimosso dalle pareti del Palazzo Borbone di Parigi un affresco del pittore Hervé Di Rosa commemorativo dell’abolizione della schiavitù, sul quale appaiono due figure dalle grandi labbra rosse. L’artista aveva confutato ogni querela “banalizzazione del razzismo”spiegando che le bocche di tutti i suoi personaggi avevano le stesse caratteristiche, indipendentemente dal colore della pelle. L’Assemblea Nazionale ha quindi semplicemente rimosso la foto del dipinto dal suo sito web.

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