Cultura delle notizie “I miei avvocati continueranno a lavorare dopo la mia morte” Robert Downey Jr. è fermamente convinto che nessuno lo resusciterà con l’intelligenza artificiale, nemmeno la Marvel
Pubblicato il 01/11/2024 alle 06:25
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Mentre l’uso dell’intelligenza artificiale è sempre più dibattuto nella società, alcuni attori parlano della possibilità di vedere la propria immagine utilizzata grazie a questa tecnologia dopo la loro morte. E per Robert Downey Jr. è categorico: non c’è dubbio che il suo aspetto verrà utilizzato in questo modo!
Grazie ai progressi tecnologici, ora è possibile sfruttare le sembianze di un attore, anche deceduto, per farlo apparire in un film. Ricordiamo che la prima volta che il pubblico è stato segnato da questa tecnica è stato per Rogue One: A Star Wars Story in cui abbiamo potuto vedere una versione giovane di Carrie Fisher, l’attrice della Principessa Leila, e soprattutto di Peter Cushing nei panni del Grand Moff. Tarkin.
Ma oggi, l’utilizzo di questo tipo di processo è dibattuto e gli attori ancora in vita si posizionano su questa tecnologia per quanto riguarda la propria immagine. E per Robert Downey Jr., noto per il suo ruolo di Tony Stark/Iron Man nei film Marvel, la risposta è categorica: no!
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“Ho intenzione di denunciare tutti questi futuri leader”
Recentemente, Robert Downey Jr. ha partecipato al podcast “On With Kara Swisher” in cui è emersa la questione dell’uso dell’intelligenza artificiale a Hollywood per “far rivivere digitalmente” un comico. E su questo tema l’attore 59enne ha una risposta chiara:
Per quanto riguarda l’MCU, non mi preoccupo che l’anima del mio personaggio venga rubata perché ci sono tre o quattro persone che prendono le decisioni e non mi farebbero mai una cosa del genere, con o senza di me. (…) Ma (per quello che potrebbe accadere in futuro), Vorrei chiarire che intendo denunciare tutti questi futuri leader. (Anche se fossi morto), i miei avvocati continueranno a lavorare. -Robert Downey Jr.
Un argomento dibattuto
Se Robert Downey Jr. è così intransigente su questo punto è perché la questione di utilizzare l’intelligenza artificiale per “rianimare digitalmente” un attore pone non pochi problemi. Se prendiamo l’esempio di Rogue One: A Star Wars Story, ricordiamo che recentemente, un parente di Peter Cushing dice che l’attore britannico ha posto il veto all’uso della sua immagine dopo la sua morte.
Per questo, La Disney rischia di essere denunciata per “resurrezione digitale senza consenso” se Kevin Francis, amico di Peter Cushing, porta avanti il suo approccio. Tuttavia, Lunak Heavy Industries, che produce Rogue One, così come LucasFilm, proprietaria dei diritti di Star Wars, potrebbero benissimo sostenere di non essere a conoscenza del documento firmato dall’attore britannico prima della sua morte. In ogni caso, una cosa è certa: l’uso dell’intelligenza artificiale non ha smesso di fare notizia, nel cinema come altrove.
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