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Aeroporto Mirabel | 20 anni fa, la fine di un sogno

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Dopo essere stato sognato come l’aeroporto più grande del mondo, Mirabel non accoglie più voli commerciali ormai da 20 anni. Ripercorriamo le tappe principali di questo grande progetto, che ha suscitato speranze, delusioni e polemiche.


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Due aeroporti a Montreal?

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ARCHIVIO FOTOGRAFICO LA STAMPA

Un Canadair della Trans-Canada Air Lines sorvola l’aeroporto di Dorval negli anni ’50.

L’idea di costruire un nuovo aeroporto nasce verso la fine degli anni ’60. L’obiettivo? Scaricare l’aeroporto Dorval, situato a ovest di Montreal (che da allora è diventato l’aeroporto Pierre-Elliott-Trudeau), e distribuire il traffico aereo tra i due aeroporti. I lavori iniziarono nel 1970. Se fosse stato completato nella sua interezza, Mirabel sarebbe diventato l’aeroporto più grande del mondo. Il progetto inizialmente prevedeva sei terminal passeggeri. Solo uno vedrà la luce.

Lo scandalo degli espropri

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FOTO PAUL-HENRI TALBOT, ARCHIVIO LA PRESSE

L’aeroporto di Mirabel occuperà solo circa un decimo dell’area bonificata dal governo per la sua costruzione.

“Il progetto è previsto su un territorio immenso, più grande della superficie dell’isola di Montreal”, spiega Jacques Roy, professore all’HEC Montreal e autore del libro. La saga degli aeroporti Mirabel e Dorval: lezioni da imparare ora e per il futuropubblicato dalle edizioni JFD. Nel 1969, il governo federale di Pierre Elliott Trudeau iniziò gli espropri per recuperare terreni in vista della costruzione dell’aeroporto. Secondo Jacques Roy gli sfollati saranno più di 10.000. “Ha causato tragedie umane”, sottolinea l’esperto. Il governo sta così recuperando 97.000 acri, un’area 10 volte più grande di quella che alla fine occuperà l’aeroporto.

Aspettative in calo

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FOTO JEAN GOUPIL, ARCHIVIO LA PRESSE

Inaugurazione dell’aeroporto Mirabel nell’ottobre 1975

L’aeroporto fu inaugurato nel 1975. Vi furono trasferiti i voli internazionali (fuori dagli Stati Uniti), mentre Dorval continuò ad operare voli nazionali e quelli verso gli Stati Uniti. Mirabel deve diventare la nuova porta d’accesso al Canada. Ma contro ogni aspettativa, i passeggeri non si precipitano alle sue porte. Le infrastrutture ferroviarie e stradali che dovevano agevolare i collegamenti non videro la luce per mancanza di fondi. E allo stesso tempo, il governo federale ha iniziato a concedere voli internazionali per Toronto, offrendo un’opzione più attraente. “Alla fine, Mirabel ha finito per perdere tutto il traffico di collegamento”, riassume Jacques Roy.

La fine dei voli commerciali

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FOTO DAVID BOILY, ARCHIVIO LA PRESSE

Un CS300 (rinominato A220 dopo l’acquisizione del modello Bombardier da parte di Airbus) decolla dall’aeroporto di Mirabel nel febbraio 2015.

Di fronte al fallimento del progetto, il governo ha restituito, nel 1985, 80.000 acri di terreno ai precedenti proprietari, poi 11.000 acri nel 2006. Nel 1997, la società no-profit Aéroports de Montréal (ADM) ha annunciato che i voli internazionali saranno essere ritrasferito a Dorval. Il 31 ottobre 2004, Mirabel ha sperimentato il suo ultimo volo commerciale, un volo Air Transat per Parigi. Dieci anni dopo, ADM decise di demolire il terminal, ritenuto obsoleto. Oggi Mirabel si dedica principalmente al furto di merci. Nella regione si sono insediate anche aziende aeronautiche, tra cui Airbus Canada, che costruisce A220 negli ex stabilimenti Bombardier.

La rinascita di Mirabel?

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FOTO PATRICK SANFAÇON, ARCHIVIO LA PRESSE

Demolizione dell’aeroporto Mirabel nel marzo 2015

Di fronte al crescente numero di passeggeri di Montréal-Trudeau, la questione di un “Mirabel 2.0” si pone regolarmente. Ma per Jacques Roy difficilmente la fenice rinascerà dalle ceneri. Almeno, nel prossimo futuro. “All’epoca è stato un errore riportare i voli a Dorval”, ha detto. Adesso che è tutto finito, chiudiamo tutto e ci trasferiamo? Nel breve termine, certamente no. Ma dobbiamo continuare a investire in un aeroporto? [à Dorval]che offre sempre meno possibilità? Questa è una domanda che dobbiamo porci. » Con il suo nuovo terminal, l’aeroporto Saint-Hubert potrebbe forse risolvere questo enigma.

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