li romanzi di Sandrine Collette, Kamel Daoud, Gaël Faye e Hélène Gaudy sono i finalisti del Premio Goncourt, che verrà assegnato il 4 novembre, ha annunciato martedì la giuria a Bucarest.
Ore del franco-algerino Kamel Daoud (edizioni Gallimard) e Jacaranda del franco-ruandese Gaël Faye (edito da Grasset) erano i favoriti in questa fase.
Entrambi evocano eventi storici recenti: la guerra civile del “decennio nero” in Algeria e il genocidio del 1994 in Ruanda.
“In questa lista ci sono due libri che raccontano due tragedie”, ha osservato alla stampa a Bucarest uno dei giurati, Tahar Ben Jelloun.
Un altro giurato, Pierre Assouline, ha visto “due libri sulla guerra civile. E la guerra civile è peggio della guerra: è un popolo che si divora a vicenda”.
Madelaine prima dell’alba di Sandrine Collette (edizioni JC Lattès) e Arcipelaghi di Hélène Gaudy (Éditions de L’Olivier) erano meno attesi.
Sette giurati su dieci del Goncourt si sono recati al Museo Nazionale della Letteratura Rumena, in occasione del centenario dell’Istituto Francese di Romania.
Sono ora annunciati nelle principali città dei Paesi con cui la Francia coltiva antichi legami culturali i finalisti del Goncourt, il più prestigioso premio letterario francese. Nel 2022 è stata a Beirut, la capitale del Libano, e nel 2023 a Cracovia, la seconda città più grande della Polonia.
Il Premio Goncourt, la cui prima edizione risale al 1903, permette di vincere un assegno da dieci euro. Ma promette al vincitore vendite di centinaia di migliaia di copie.
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