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Premio del libro di fotografia africana dell’Eiger

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Fondata nel 2012 a Ginevra, in Svizzera, la Fondazione Eiger si dedica a promuovere la fotografia come forma d’arte significativa in Africa e nel mondo attraverso varie iniziative, tra cui mostre, programmi educativi, scambi culturali, nonché premi e borse di studio.

Ogni anno, la fondazione assegna l’Eiger African Photography Book Prize a un fotografo africano o che lavora in Africa. L’edizione 2024 di questo premio è stata ideata in stretta collaborazione con l’Inside Out Center for The Arts con sede a Johannesburg, in Sud Africa, fondato nel 2023 dall’artista e fotografo Roger Ballen, con il quale la Fondazione Eiger ha recentemente stabilito una partnership per rafforzare la propria missione. The Eye of Photography ha intervistato Roger Ballen per saperne di più su questa collaborazione e sulla loro visione condivisa del libro fotografico come mezzo potente.

Potresti parlarci dell’Inside Out Center for the Arts e della sua genesi?

L’Inside Out Center for the Arts promuove l’arte e la fotografia legate al continente africano attraverso mostre e programmi educativi. Il nostro obiettivo è fornire una potente esperienza multimediale, incorporando fotografia, video, installazioni, disegno e pittura. Il Centro ha aperto le sue porte al pubblico a metà del 2022. L’ho chiamato “Inside Out Centre” perché porta con sé un’enfasi psicologica. Proprio come la mia fotografia, il Centro cerca di portare in superficie elementi più profondi del nostro subconscio, incoraggiando i visitatori a impegnarsi ed esplorare i suoi pensieri ed emozioni nascosti.

Ho fondato per la prima volta la Roger Ballen Foundation nel 2007, focalizzata sul progresso dell’educazione fotografica in Sud Africa. Attraverso la Fondazione, abbiamo sponsorizzato mostre a Johannesburg con artisti internazionali di fama e organizzato conferenze per gli studenti. Tuttavia, alla fine mi sono reso conto che la Fondazione aveva bisogno di una sede permanente dove mostre e programmi potessero svolgersi su base continuativa.

Nel gennaio 2018 ho acquistato una proprietà che pensavo fosse situata in posizione ideale a Johannesburg. All’inizio non ero sicuro se usarlo esclusivamente come ufficio e spazio per creare le mie fotografie o creare una sede espositiva a tutti gli effetti. Dopo approfondite discussioni con l’architetto Joe Van Rooyen, abbiamo deciso che l’edificio non avrebbe dovuto solo ospitare il mio ufficio, ma fungere anche da spazio espositivo pubblico. Abbiamo scelto il cemento come materiale principale per l’edificio perché riflette molti degli elementi visivi presenti nelle mie fotografie. Ci siamo inoltre assicurati che lo spazio potesse ospitare varie forme di media oltre alla fotografia, consentendo una gamma più diversificata di espressioni artistiche. La costruzione è iniziata nel 2019.

Come è nata la collaborazione con la Fondazione Eiger?

La collaborazione con la Fondazione Eiger è nata dalla nostra visione e obiettivi condivisi per far avanzare l’arte della fotografia. La Fondazione Roger Ballen e la Fondazione Eiger si impegnano a promuovere la consapevolezza pubblica della fotografia come forma d’arte importante e influente. Il nostro lavoro si concentra sulla creazione di una comprensione più profonda dell’estetica e del significato della fotografia, sul supporto di aspiranti fotografi affermati e sulla costruzione di una collezione di opere fotografiche.

Oltre a questi valori condivisi, la collaborazione si è evoluta naturalmente attraverso il nostro reciproco interesse nel fornire programmi educativi. La Fondazione Eiger, come la nostra, mira a soddisfare i bisogni educativi creando opportunità di apprendimento, insegnamento e formazione nel campo della fotografia. Lavorando insieme, speriamo di sviluppare iniziative che supportino i programmi di fotografia nelle istituzioni educative, rafforzando così l’impatto della fotografia come strumento essenziale per l’espressione artistica e la comprensione culturale.

Questa partnership ci consente di unire le nostre risorse e competenze, garantendo che i nostri sforzi collettivi per promuovere e preservare l’arte della fotografia raggiungano un pubblico più ampio e abbiano un impatto duraturo.

Perché pensi che il formato libro sia così importante per la fotografia?

Il formato del libro è essenziale per la fotografia perché fornisce un’esperienza più intima e coinvolgente, consentendo di organizzare e mettere in sequenza le immagini per creare una narrazione coerente o evocare emozioni specifiche. A differenza di una galleria o di uno schermo, dove le fotografie spesso stanno da sole, un libro offre un’interazione tattile e multisensoriale in cui la fisicità dello sfogliamento e il layout contribuiscono all’esperienza complessiva. Per me, che valorizzo la connessione tra forma e contenuto, un libro consente il controllo completo su come vengono presentate le immagini, trasformandole in un’opera d’arte a sé stante. Inoltre, democratizza la fotografia, offrendo alle persone l’opportunità di interagire e possedere opere che potrebbero non incontrare in una galleria, fornendo un modo accessibile e sostenibile di vivere la fotografia.

Personalmente lo preferisci come fotografo?

Apprezzo molto le pubblicazioni fotografiche. Avendo pubblicato oltre 20 libri, come fotografo ho sempre privilegiato il formato libro. Il mio viaggio con i libri è iniziato nel 1979 quando ho pubblicato il mio primo libro, Fanciullezza.

Per me, il formato del libro consente un’espressione più profonda e controllata del mio lavoro. Offre l’opportunità di sequenziare attentamente le immagini, creando una narrazione visiva che si svolge in ogni pagina. L’esperienza di un libro è profondamente personale e coinvolgente: gli spettatori possono prendersi il tempo per interagire con le immagini alle proprie condizioni. La fisicità di un libro, dalla scelta della carta al design, aggiunge un’altra dimensione all’opera, rendendola una forma d’arte sostenibile e accessibile. A differenza delle mostre, che sono temporanee, i libri resistono nel tempo, raggiungendo il pubblico di tutto il mondo e permettendo alle mie fotografie di esistere in una forma che può essere rivisitata ancora e ancora.

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