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Mia Oud: “Vincere Popstars è tutto ciò che sognavo”

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Quando ho vinto Pop starcon le altre tre cantanti, Orisha, Regina e Yasmeen, ho provato molta gioia, ma stentavo anche a crederci. Combattevo da anni come artista per riuscire a raggiungere un tale livello. Avevo anche un po’ di apprensione per il futuro, perché sapevo che avrei dovuto lasciare la mia vita in Svizzera per andare a Parigi per realizzare i miei progetti. Ma ovviamente è tutto ciò che sognavo, con tanta felicità in più.

Sono stato scelto per partecipare a questa avventura dopo la mia partecipazione ad altri telecrochet. C’era Il trampolinoin Svizzera, nel 2021, dove sono arrivato in finale. Poi, La Voce Francia o anche il Accademia delle Stelle mi hanno contattato per partecipare ai loro casting, ma non ha funzionato. Finalmente, l’anno scorso, è stata la volta di Pop star. Quando mi hanno chiamato, stavo registrando il mio album solista, UNDICIuscito nel gennaio 2024 e ho dovuto insistere per poterlo pubblicare prima dell’inizio delle riprese. Fortunatamente alla fine hanno accettato e ho potuto organizzare la mia apertura prima di partire per Parigi per i casting.

Riprese benevoli

La mia partecipazione a questo show (in onda su Prime Video a settembre 2024, ndr) è stata un’esperienza davvero incredibile. Mi ha colpito molto la presenza di tante telecamere, il fatto di indossare un microfono e di fare tante interviste in cui parliamo di noi stessi. Ho sentito anche molto stress, soprattutto quando ho incontrato la giuria, composta da Louane, Eddy de Pretto e Alonzo. Questi artisti francesi riconosciuti e talentuosi erano lì per scegliere le persone che avrebbero formato il gruppo vincitore e avevano un lato molto imponente.

Di fronte a tutti questi elementi mi sono detto che dovevo divertirmi e fare quello che so fare meglio, cantare, e che avrei visto dove mi avrebbe portato. A livello di clima, temevo di trovarmi di fronte ad un clima molto competitivo, in cui gli altri cercano di farti cose sporche, ma al contrario c’era benevolenza e ci siamo incoraggiati molto. Ci siamo conosciuti, abbiamo cantato insieme e ci siamo consolati a vicenda nei momenti difficili.

Con gli altri vincitori, con i quali ora formiamo il gruppo SOR4 (si pronuncia sora), ci siamo conosciuti durante lo spettacolo. Senza aver trascorso molto tempo insieme durante i test, ciascuna delle interazioni che abbiamo avuto è stata significativa. Quando abbiamo saputo che avevamo vinto e che avremmo formato una band, siamo esplosi di gioia. A livello musicale, ma anche personale, ci ammiravamo già molto.

Ricordo la prima sera, tutti e quattro, dopo la vittoria. Abbiamo passato la notte raccontandoci della nostra infanzia, dei nostri traumi e di tanti altri aspetti intimi della nostra vita per rompere il ghiaccio. C’è un bel feeling tra noi. Ed è una fortuna perché non ci è mancato il tempo per conoscerci. Tutto è successo molto rapidamente. Abbiamo continuato a girare episodi in cui possiamo vederci iniziare la nostra nuova vita come gruppo. In particolare abbiamo scritto e registrato il nostro EP SOR4 uscito a settembre e ha conosciuto tanti professionisti del settore.

Connessione musicale

Ognuno di noi ha il proprio stile ma abbiamo sperimentato una vera connessione musicale e la nostra collaborazione sta andando davvero bene. Non ci poniamo alcun limite creativo e durante la fase di scrittura ognuno ha potuto comporre la propria parte del pezzo con la propria sensibilità. Questi momenti sono stati molto emozionanti, soprattutto per il titolo SORAche evoca i nostri cari defunti – che ci ha avvicinato ancora di più. Quando ci siamo ritrovati in studio per registrare le nostre canzoni, abbiamo notato quanto bene le nostre voci si armonizzassero e come i nostri quattro universi si completassero perfettamente a vicenda fino a formare un’unità.

Prima della messa in onda dello spettacolo, che ci avrebbe portato molta visibilità, ci siamo anche presi il tempo per discutere e disinnescare i problemi che potrebbero sorgere all’interno del gruppo. Noi, ad esempio, abbiamo discusso dell’importanza di mettere da parte il nostro ego e di non limitare l’universo artistico dell’altro.

Perseverare nella musica

Dopo l’uscita degli episodi, li abbiamo guardati così tante volte con le ragazze del gruppo che penso che li conosciamo a memoria. Ci aspettavamo che funzionasse, ma forse non fino a questo punto. Ovviamente non sono mancati anche i commenti negativi, ma non è questo l’importante. Si tratta più di ricevere messaggi positivi da persone che arrivano addirittura a confidarsi con me perché la mia voce le tocca. Sono felice di essere riuscito a creare prossimità con il pubblico mantenendo protetta la mia vita privata.

Con SOR4 tutto sta andando davvero come volevamo. Siamo ovviamente molto stanchi, e abbiamo tanto lavoro, tra promozioni e colloqui, ma fa parte del lavoro e siamo felicissimi di farlo. Vogliamo continuare a comporre musica, fare concerti, andare in tournée. Vediamo le cose in grande. Ognuno seguirà il proprio cuore e tutto non potrà che andare bene.

Ora penso con affetto alla Mia che suonava chitarra e batteria, tutta sola nei bar, dove, a volte, la gente non la ascoltava nemmeno. In quei momenti a volte ho pensato di fermare tutto, ma ho continuato, grazie soprattutto all’incoraggiamento dei miei genitori. Sono felice di aver continuato a crederci e di aver stretto i denti nei momenti difficili, perché ne è valsa la pena.

Se ho un messaggio da trasmettere a tutti gli artisti, soprattutto in Svizzera, è di continuare ad evolversi e a perseverare. Spero che presto gli artisti svizzeri non avranno più bisogno di lasciare il Paese per guadagnarsi da vivere con la loro musica.

Regina, Yasmeen, Mia e Orisha formano il gruppo SOR4. ©FIFOU-POPSTARS-SOR4

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