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Pierre e Gilles alla Galleria Templon, ecco come va la notte – Libération

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Expo

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Con la mostra “Electric Night”, l’iconico duo pop ritorna con una nuova gamma di scatti intrisi di luce e oscurità e dà l’idea che un nuovo mondo deve ancora venire.

La notte può ancora salvarci? Animato e accecante con le sue feste infinite e le sue luci al neon al punto da farci dimenticare per un attimo il caos generalizzato di un mondo che sta crollando? Sono queste intense domande che ci solleticano mentre vaghiamo tra le recenti opere prevalentemente notturne (2023-2024) di Pierre e Gilles, nella bellissima mostra “Electric Night” alla galleria Templon. L’identità artistica dell’iconico duo pop è leggendaria, identificabile tra tutte, e lo è dalla fine degli anni ’70, quando si ritrovarono e iniziarono a lavorare, a pensare a tutto insieme, Pierre alla fotografia e alle luci, Gilles a il ritocco, pennelli e aerosol alla mano.

Conosciamo questi dipinti ultra appariscenti, spesso queer, erotici, bordati di cornici neo-rococò (a volte simili a grandi meringhe) dove le stelle si susseguono – della canzone, del cinema, del porno… – e anonime, sotto i lineamenti costituiti da ferite arcangeli, giovinezze malinconiche e fiorite, madonne glam dai seni generosi ornati di gioielli di metallo e altri robusti principi. La mitologia flirta con il barocco-kitsch. Questo ci ha regalato anche delle bellissime copertine di album (Etienne Daho, Sylvie Vartan, Lio, Jakie Quartz…)

Il calcio schiacciato e il boma finito

“È una notte che potrebbe

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