DayFR Italian

Successo della prima edizione del Gimont Yoga Festival, tra tradizioni e benessere

-

l’essenziale
Il Gimont Yoga Festival ha attirato quasi 350 partecipanti per cinque giorni di scoperte e scambi attorno alle discipline legate al benessere, concludendo questa prima edizione in un clima gioioso e festoso.

Domenica 29 settembre, presso la sala da tè Tara, nella piazza del mercato, una quarantina di persone hanno festeggiato il finale di questa prima edizione del Gimont Yoga Festival, guidati da musiche e canti sacri provenienti dall’India. Un momento intenso e gioioso, come i cinque giorni appena trascorsi…

Cinque giorni di grande energia e scambi. Infatti, per quasi una settimana, gli abitanti di Gimont e quelli dei comuni vicini hanno potuto scoprire varie discipline: diversi tipi di yoga, meditazione, shiatsu, kinesiologia, aromaterapia… Workshop gratuiti, proposti da una quindicina di professionisti, tra cui molti affermati o operanti a Gimont. I partecipanti hanno anche potuto assistere ad una conferenza sul tema “La mediazione per curare l’insonnia, la depressione e l’ansia”, tenuta dallo psichiatra e specialista in tradizioni yogiche Jacques Vigne.

Dalla Guascogna all’India

Un altro momento clou del festival è stato l’arrivo a Gimont di Sharma Shudhir, ambasciatore culturale indiano, che ha mostrato un reale interesse per la città e si è detto molto toccato dall’approccio dell’associazione Gimont Yoga. Ha potuto esprimere la sua gratitudine durante una piccola cerimonia improvvisata, alla presenza di diversi eletti locali: Corinne Cacicedo, assistente alla cultura, Hélène Rozis Le Breton, assistente agli affari sociali ed educativi e Maïthé Horguedebat, consigliera comunale. La cerimonia si è conclusa con un pasto che ha riunito una sessantina di persone nella sala da tè di Tara, con specialità indiane nel menu e un meraviglioso spirito festoso. Al suo ritorno in India, l’ambasciatore ha pubblicato un articolo sulla stampa del suo Stato in cui racconta la sua avventura a Gimont ed elogia i meriti di questo evento, un bel simbolo, secondo lui, dell’amicizia franco-indiana.

In totale, il festival ha registrato quasi 350 registrazioni, sommando tutti gli eventi. Le due organizzatrici, Tara Boucif e Béatrice Rougier, sono rimaste colpite dall’entusiasmo suscitato da questa prima edizione. Stanno già pensando al proseguimento dell’avventura, con l’ambizione di raggiungere un pubblico sempre più vasto e convincere le persone dei benefici di queste discipline.

Related News :