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Un “Joker: Folie à deux” con l’atmosfera di una commedia musicale che agita l’aria – rts.ch

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Dopo il successo di “Joker” nel 2019, Joaquin Phoenix ritorna in questo “Joker: Folie à deux” con il sapore di una commedia musicale. La prima parte vinse un Leone d’Oro a Venezia e offrì un Oscar all’attore, che qui ha un’appassionata storia d’amore con una fan, Lee Quinzel, interpretata da Lady Gaga. Un seguito traballante senza follia.

Nel 2019, il primo “Joker” stupiva con la descrizione dura, inquietante e sovversiva di un povero ragazzo, Arthur Fleck, che scivolava lentamente verso la follia fino a uccidere sei persone e diventare il simbolo della rabbia popolare contro l’ordine costituito. Il tutto ambientato nella decadente Gotham dei primi anni ’80. Una vertiginosa discesa agli inferi che risuonava idealmente con le tensioni sociali del nostro tempo. Nessun follow-up sembrava necessario.

Senza contare l’avidità dei produttori che hanno concesso a Todd Phillips un budget triplicato per questo “Joker: Folie à deux”, iniziato due anni dopo la prima parte. Troviamo un traballante Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), che languisce in una cella nel penitenziario di Arkham, in attesa di processo per gli omicidi commessi sotto l’identità del Joker. Lì incontra un altro residente, Lee Quinzel, alias Harley Quinn (Lady Gaga), un fan assoluto di cui si innamora immediatamente. Una storia d’amore lega i due piccioncini psicopatici e offre ad Arthur l’opportunità di essere amato per la prima volta nella sua miserabile esistenza.

L’amore di una donna e di una folla

Adottando rapidamente il tono di un musical, dove le melodie dei grandi classici (“The Band Wagon”, in particolare) illustrano questo amore che Fleck fantastica, “Joker: Folie à deux” non smette mai di contrastare le aspettative del suo pubblico. Già con un prologo in forma di cartone animato in cui il Joker diventa vittima della propria ombra, poi una prima ora che sviluppa la storia d’amore tra Fleck e Quinzel prima di un processo interminabile dove si tratta di accertare la salute mentale dell’imputato .

Comprendiamo l’interesse che ha portato Phillips e i suoi interpreti a impegnarsi in questo magistrale sequel: confrontare Arthur Fleck con l’amore di una donna e di una folla che non sa che farsene della propria identità e adora solo la sua maschera da Joker.

Se non possiamo criticare questo sequel per essersi allontanato significativamente dal suo modello, se godiamo senza moderazione dei numeri musicali, e se Lady Gaga e Joaquin Phoenix sono impeccabili nei rispettivi ruoli, rimaniamo più scettici riguardo alla rilevanza complessiva della storia che sembra confondere ombra e maschera, offrendo ad Arthur Fleck una capacità di autoanalisi, se non poco credibile, almeno poco inquietante.

>> Guarda il dibattito cinematografico Vertigo dedicato al film “Joker: Folie à deux”:

Dibattito cinematografico: “Joker: Folie à deux” di Todd Phillips / Vertigo / 7 min. / Giovedì alle 13:35

Delusione e noia

Da simbolo sedizioso, il Joker diventa qui un’icona astratta, un’esca staccata da ogni riferimento reale, che il cineasta trascura invece di lasciarsi sopraffare da lui. Da qui l’impressione che questo seguito imponga ai suoi personaggi un discorso preconcetto, sociologico, psicoanalitico, piuttosto che essere contaminati, come avveniva nella prima parte, da questo corpo atipico dal nichilismo distruttivo e visceralmente politico.

E quando, in un finale un po’ frettoloso, il motivo dell’ombra, per non dire del doppio, raggiunge Arthur Fleck, motivo che il film tratta alle spalle, lasciamo questo seguito traballante con un misto di fascino, delusione e noia. Un seguito che, contrariamente a quanto indica il titolo, è privo di follia e caos.

Rafael Lupo/occhio

“Joker: Folie à deux” di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix, Lady Gaga, Brendan Gleeson. Nei cinema francofoni dal 2 ottobre 2024.

Nota: 3/5

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