Dopo Tutta la storia della pittura in meno di due oremostra personale che ha attirato migliaia di spettatori, uno storico e critico d’arte, si proponeva di decifrare le rappresentazioni pittoriche di Cristo.
Questa è la sua nuova sfida. Potremmo addirittura parlare di una Via Crucis. Hector Obalk si interessa alla vita di Cristo in più fasi, dalla sua nascita alla sua passione, attraverso la storia della pittura, con un’esperienza professionale pluridecennale come autore di documentari per la televisione sulla pittura occidentale e sulla critica d’arte.
« Una vera sfida che si rivolge sia ai credenti che ai non credenti »assicura l’interessato, accendendosi la pipa, seduto nel salotto di casa, vicino a un pianoforte ricoperto di libri e spartiti.
La stanza, piena di quadri e oggetti d’arte, di computer su cui lavora il suo assistente, Morwenn Augrand, e dove cammina un gatto dal mantello leopardato, riassume in sé “i mesi di lavoro e di investimenti” passato a preparare lo spettacolo Tutta la storia di Gesù attraverso la pittura.
Se Hector Obalk scegliesse questo argomento “infinitamente ricco ma pesante”è che era incuriosito dall’innumerevole numero di soggetti cristiani trattati dai pittori, tranne che nel XX secoloe secolo, e che occupano, secondo lui, « quasi il 100% del dipinto tra il 1250 e il 1480 ».
Tuttavia, il risultato non lo è « né dotto, né proselitario, né di destra né di sinistra, ma divertente, anche se prende sul serio la tragedia di questo destino dove tutto è sempre positivo e negativo allo stesso tempo »assicura.
Accompagnato da un violinista e da un violoncellista, lo showman sfrutta il principio dello zoom avanti e indietro che gli permette di mostrare i dettagli di ogni dipinto sul grande schermo.
Dalla nascita di Cristo nella stalla alla sua circoncisione o presentazione al tempio, attraverso il prisma delle culture “Ebreo e cattolico” Di più “atei”da cui afferma di provenire, mette a confronto serie di dipinti scelti tra il XIVe e il 18e secoli, da Giotto a Fragonard, passando per Van Eyck, Piero della Francesca, Rembrandt, Bosch, Rubens, Poussin o Leonardo da Vinci.
“Scopriamo tante cose che non sappiamo e, scoprire la vita di Cristo, è scoprire la storia della pittura. Insegno alle persone a riconoscere un argomento per vedere cosa c’è di originale in esso”per Hector Obalk.
Ogni dettaglio è descritto in modo semplice, con precisione e un vocabolario attuale e insolito che fa ridere e meravigliare il pubblico. Il punto di vista è soggettivo e assunto come tale, l’autore lo afferma con autorevolezza e umorismo, uno stile che è diventato il suo marchio di fabbrica. Uno spettacolo presentato fino alla fine di novembre al Théâtre libre di Parigi.
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