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“Il fanatico” nel salone cattivo e gentile

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La terza edizione del festival Mauvais Genre inizia questo venerdì al Manège d’Onex. Il salotto letterario privilegia il thriller e, più in generale, gli stili fuori dai sentieri battuti.

Tra i tanti autori attesi al salone Mauvais Genre c’è la scrittrice ginevrina Lolvé Tillmanns, autrice di “La Fanatique”, un’opera in forma di racconto che ripercorre la vita di Magdalena Goebbels, moglie di Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista e vicino ad Adolf Hitler.

Perché hai voluto scrivere su un tema del genere? “Il fanatismo era un tema che volevo esplorare. Andare oltre Magdalena Goebbels nel fanatismo sembra impossibile”, sostiene Lolvé Tilmanns, che sottolinea il valore aggiunto di parlare di un grande personaggio femminile, cosa molto rara nel misogino regime nazista.

“È un libro che è lì per interrogare e disturbare” – Lolvé Tillmanns

Dovremmo classificare “The Fanatic” come un romanzo storico? Una finzione? Il libro sembra flirtare con i generi. “Rimango una scrittrice”, ricorda Lolvé Tillmanns con un sorriso. Precisa tuttavia che la narrativa è stata utilizzata “il meno possibile” per cercare di far parlare Magdalena Goebbels il più fedelmente possibile.

Punto in comune tra “il fanatico” e altre opere presentate alla mostra Mauvais Genre, questo libro disturba e disturba. “Per me è un successo, sono molto felice. Se durante la lettura di questo libro abbiamo trascorso dei bei momenti in poltrona, la cosa mi preoccupa un po’. È un libro che è lì per interrogare e disturbare”, riassume lo scrittore. Lei stessa è rimasta turbata dalla stesura di questo libro con protagonista una figura nazista. Lolvé Tillmanns riscriverebbe “Il fanatico” se dovesse rifarlo? “Non ne sono sicuro”, ha risposto l’interessato.

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