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il viaggio di un figlio verso il cuore di sua madre

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Milan, un giovane franco-ruandese di 12 anni, residente a Versailles, non sa nulla della guerra in Ruanda, terra natale di sua madre. “Il Ruanda è entrato nella mia vita attraverso la TV”disse nell’aprile 1994.

Egli sperimenta “terribili dolori di stomaco”. Sua madre, Venancia, non disse nulla. Arriva Claude (anche lui 12 anni), cugino ruandese del narratore. Sulla testa rasata porta una spessa benda. Condivideranno la stessa stanza. Di notte, Claude urla. Un giorno Milan scopre che suo cugino è tornato in Ruanda.

Cosa si nasconde dietro ciò che non viene detto

Nel capitolo successivo, Milan, all’epoca sedicenne, accompagna lì Venancia per il suo primo viaggio in terra africana. Preda di “disturbo dell’origine”scopre sua nonna, Mamie, una donnina muta, ex infermiera a Kigali. Trova Claude…

Milano si affezionerà al Paese, senza scoprire cosa si nasconde dietro ciò che non viene detto. Diventa amico di Sartre, che accoglie gli orfani e organizza feste “sistemare la nostra dannata gioventù sprecata” e raccoglie libri trovati nelle case di “I bianchi evacuati durante il genocidio”.

Disturbi post-traumatici

La storia si svolge nell’arco di diversi anni. Ogni data corrisponde più o meno a un viaggio di Milano sul posto: 1994, 1998, 2005, 2010, 2015, 2020. In tutte le pagine, il Ruanda emerge appena da un silenzio plumbeo. I vicini si scambiano sguardi cupi. Oltre a Mamie, Claude e Sartre, Milan incontra Eusébie, un’amica di sua madre, di cui apprende il tragico viaggio.

La famiglia di questa potente donna fu massacrata. Vedova, è madre di Stella, un’adorabile bambina affetta da disturbi post-traumatici, sebbene nata dopo il genocidio. Trova rifugio nell’albero di jacaranda che allarga i suoi rami nel cortile di casa… C’è anche Rosalie, la bisnonna di Stella, un ricordo vivente.

Nel 2005 Milano partecipò ai tribunali popolari istituiti quell’anno. Uomini e donne comuni si affollano lì, capaci “atrocità inimmaginabili”. Milano ascolta il racconto dei sopravvissuti. Dopo il 2010 ha deciso di venire a vivere a Kigali. La città si sta modernizzando.

Jacaranda trasmette le parole di diverse generazioni, soprattutto donne, che hanno sofferto il peggio. Milan finalmente apprende la tragica storia di sua madre, che ha lottato per voltare pagina, anche se questo significava separare suo figlio dalle sue radici.

Jacarandadi Gaël Faye, Grasset, 288 pagine, 20,90 euro

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