Il patrimonio religioso francese a Roma in subbuglio: cattiva gestione, opacità, appropriazioni indebite…
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Il patrimonio religioso francese a Roma in subbuglio: cattiva gestione, opacità, appropriazioni indebite…

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“San Matteo e l’angelo”, dipinto di Caravaggio (circa 1602), nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma, 24 ottobre 2022. ALAIN GUILHOT

I visitatori rimarranno delusi: la chiesa di Saint-Louis-des-Français a Roma è in costruzione e la maggior parte dei suoi tesori non sono visibili. Per il momento, solo la navata è accessibile. Le due navate laterali e le dieci cappelle laterali sono nascoste al pubblico da teloni e impalcature, nascondendo in particolare l'inestimabile Ciclo di San Matteodi Caravaggio, davanti al quale ogni anno si meravigliano centinaia di migliaia di curiosi. Deciso qualche mese fa, il lavoro dovrebbe concludersi all'inizio di dicembre. Il loro obiettivo: rifare tutto l'impianto elettrico ormai obsoleto e l'illuminazione della chiesa, proteggendo il tutto dai rischi di incendio.

È senza dubbio questa la conseguenza più visibile e immediata della visita a Roma dei magistrati della Corte dei conti, che il 3 settembre hanno emanato una relazione dettagliata e schiacciante sulla gestione dei Pii Stabilimenti di Francia a Roma e Loreto, istituzione proprietaria di un ingente patrimonio immobiliare e che fino a quel momento era sfuggita a ogni controllo nonostante le innumerevoli segnalazioni.

Frutto di un accumulo di donazioni, alcune delle quali risalgono al Medioevo e costituite nel 1793 sotto il patronato del cardinale de Bernis, questo patrimonio è costituito da cinque chiese situate nel centro di Roma (Saint-Louis-des-Français, Saint-Yves-des-Bretons, Saint-Claude-des-Bourguignons, Saint-Nicolas-des-Lorrains e Trinité-des-Monts). Ma i Pii Istituti possiedono anche tredici edifici situati nel centro stesso della capitale italiana, comprendenti 180 immobili in affitto, uffici, negozi e appartamenti – tra cui l'abitazione del corrispondente del Mondo a Roma – il cui valore di mercato è stato stimato a fine anni 2010 in 250 milioni di euro. Generano 4,5 milioni di euro di entrate annue, che consentono il mantenimento delle chiese e della comunità religiosa di Saint-Louis, e generano eccedenze che, nel corso degli anni, hanno finito per costituire un gruzzolo significativo (oltre 20 milioni di euro).

Il tutto, posto sotto la supervisione dell'ambasciata francese presso la Santa Sede, è diretto da un amministratore (religioso) e da un tesoriere (laico), assistiti da una “congregazione”, dove laici e religiosi sono sullo stesso piano. Ma col tempo, ha iniziato a funzionare fuori da ogni controllo. Come avrebbe potuto essere altrimenti quando i diplomatici di stanza a Roma sono lì solo per tre o quattro anni, quando alcuni amministratori o tesorieri rimangono al loro posto per diversi decenni?

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