“Wild God” è un disco gioioso popolato dai morti”
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“Wild God” è un disco gioioso popolato dai morti”

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Nick Cave, novembre 2023. di Ian Allen

Autore di una delle opere più ispirate e rinnovate della scena rock, Nick Cave pubblica Dio selvaggio, figlio 18e album in studio con il suo storico gruppo, The Bad Seeds, che non si era più riunito da allora Spingi via il cielo, nel 2013. A 66 anni, la cantante australiana riesce ancora a sorprendere con dieci canzoni traboccanti di vitalità e sognanza, quando Fantasma (2019) è stato ossessionato dalla morte del figlio Arthur. Incontro in un hotel di Londra, la città in cui risiede, con un artista che celebra la gioia.

Con le prove che hai attraversato, non avremmo mai immaginato che un giorno una delle tue canzoni si sarebbe chiamata Gioia (« gioia »)…

Ho pensato di usare quella parola come titolo dell'album. Non l'ho fatto perché molte persone la confondono con la beatitudine. Per me, la gioia nasce dalla sofferenza. Ci mostra che siamo vivi come esseri in ascesa, è quasi un sentimento religioso. La gioia è stata coltivata nella meccanica del dolore. Questo disco è stato realizzato da qualcuno che ha sperimentato una perdita ma è fondamentalmente felice di esistere. Non avrei potuto dirlo cinque anni fa.

Leggi anche la recensione dell'album | Articolo riservato ai nostri abbonati « Wild God » di Nick Cave & The Bad Seeds

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Era proprio necessario riunire i Bad Seeds, formatisi nel 1983, per dare forma a questa gioia?

Assolutamente. Era la prima volta che non sapevo che tipo di album volevo fare. Con i Bad Seeds, eravamo arrivati ​​a un punto in cui rischiavamo di ripeterci. Warren [Ellis, le partenaire musical de Nick Cave depuis vingt ans] e poi ho collaborato con altri musicisti per portare la nostra musica in una direzione diversa. Penso che in effetti cercassimo sempre un modo diverso per articolare gli stessi elementi. Lì, abbiamo dovuto anche prenderci cura del benessere dei Bad Seeds, che erano stati messi da parte. Non c'era un vero posto per loro negli album Albero scheletro [2016]che doveva rimanere crudo, e Fantasma, così vulnerabile che non avrebbe supportato batteria e basso. Questa volta volevo che i Bad Seeds tornassero. Eccoli di nuovo, pieni della loro energia selvaggia, pericolosa e ribelle.

Possiamo distinguere due periodi nella storia di questo gruppo? Gli anni con Mick Harvey fino al 2008, quelli con Warren Ellis da allora?

Sì. Quando se ne andò, Mick prese la sua chitarra, che colorava fortemente il nostro sound, e rimosse l'elemento più rock'n'roll. Fummo in grado di iniziare a fare musica che trovo più interessante, più sperimentale e astratta. A Warren piace la musica senza la minima ironia postmoderna. L'opposto di Blixa Bargeld [musicien allemand membre du groupe bruitiste Einstürzende Neubauten, puis des Bad Seeds jusqu’en 2003] che suonava la chitarra ma odiava la chitarra…

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