“Giocare con il fuoco”, “Il coraggioso”, “Il tipico Emil”

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Uscite al cinema

“Giocare con il fuoco”, “The Brave”: quali film vedere questa settimana?

Una settimana segnata da Vincent Lindon, Camille Rutherford, Ophélia Kolb e ovviamente Emil Steinberger, che brillano nei rispettivi film.

Pubblicato oggi alle 9:23

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“Gioca con il fuoco”

Pierre ha due figli e li alleva da solo. Laddove il più giovane, Louis, riesce negli studi e intraprende una strada tracciata in anticipo, il maggiore, Fus, è più problematico. Tutto inizia da una voce che Pierre sente durante una riunione di lavoro. Il suo maggiore frequentava un gruppo di estrema destra. Ma come facciamo a sapere se è la verità? Per fare questo, Pierre osserva e finisce per scoprire che Fus sta effettivamente cadendo nella radicalizzazione. Quindi cerca di ragionare con lui. Ma è troppo tardi e Fus finisce per essere catturato.

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Questo nuovo film delle sorelle Coulin punta sulla sobrietà e sull’osservazione, sposando il punto di vista del padre, Vincent Lindon, giustamente premiato a Venezia per la recitazione. Il rigore e la composizione dell’inquadratura, l’economia del racconto ci familiarizzano con un dramma in cui ogni parte rafforza ciò che è stato costruito prima. Chiudendosi in una morsa generata dai suoi stessi demoni, Fus compone un personaggio perduto, opposto in tutto e per tutto al fratello modello.

Il lato oscuro per Benjamin Voisin, la luce per Stefan Crepon, due tendenze inconciliabili che solo i legami di sangue possono preservare. L’uno è lo specchio dell’altro, come due facce della stessa esistenza, con questa domanda, alla quale “Giocare con il fuoco” non fornisce risposta: come arrivare all’estrema destra? Luminoso.

Nota: ***

•= odioso, °= a tuo rischio e pericolo, *= buono, **= interessante, ***= eccellente, ****= capolavoro

“Jane Austen mi ha rovinato la vita”

>Due donne chiacchierano sedute accanto a una finestra in una stanza elegante, con tende a motivi floreali e un vaso di fiori sulla destra. Scena del film>

Ciò che più sorprende di questo film di Laura Piani è il titolo. Detto questo, sotto il suo aspetto irriverente, nasconde le domande sentimentali di una giovane libraia la cui vita amorosa è un deserto mentre sogna una storia d’amore con Jane Austen. Raramente messa in risalto e ancor meno da protagonista, nonostante sia impegnata in riprese da quasi quindici anni, Camille Rutherford impone la sua presenza discreta e imprime l’intero filmato con la sua personalità contrastante. Aiuta a svelare l’impronta molto franco-francese del dramma sentimentale, un genere che difficilmente si rinnova nonostante gli sforzi di molteplici autori, da Emmanuel Mouret a Jean-Pierre Améris.

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Altro fatto degno di nota, Laura Piani infonde sfumature anglofone in questa commedia, che il suo passato da libraia presso il negozio Shakespeare & Co di Parigi potrebbe spiegare. È quindi in definitiva una forma molto letteraria, e basata sulla decostruzione, quella che il suo autore mostra, offrendo di passaggio un ruolo importante all’eccellente Pablo Pauly.

Nota: **

•= odioso, °= a tuo rischio e pericolo, *= buono, **= interessante, ***= eccellente, ****= capolavoro

“Tipico Emil”

>Una persona anziana in una sala trucco, indossa una maglietta blu e si guarda allo specchio illuminato.>

Emil Steinberger da solo. Così potremmo riassumere o definire questo documentario che ci svela la vita e l’opera del comico senza dubbio più famoso della scena svizzera. Non manca alcun episodio, diversi documenti d’archivio fungono da filo narrativo, e si finisce per comprendere, anche se nel film di Phil Meyer non viene tentata alcuna analisi in tal senso, l’estrema popolarità di quest’uomo che continua, a 92 anni, giocando con i progetti.

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Qui è benvenuta la struttura classica del documentario. Il regista non tenta mai di guadagnare altezza o distanza dal soggetto. Emil, in scena o con i Knies, resta al centro di tutto, un fumetto provvidenziale che il pubblico adora da sempre, anche nella Svizzera romanda, dove le differenze linguistiche possono essere fatali.

Nota: **

•= odioso, °= a tuo rischio e pericolo, *= buono, **= interessante, ***= eccellente, ****= capolavoro

“Il coraggioso”

>Una donna con tre bambini, in piedi in un parco, guarda lontano. Il film si intitola “The Brave”.>

Come può una donna, una madre, una vicina di casa, dimostrare agli altri, soprattutto a chi le è vicino, di essere una brava donna? Jule (interpretata magnificamente da Ophélia Kolb, attualmente visibile nella serie “Panda”) – questo è il suo nome – alleva i suoi tre figli come meglio può. Vale a dire con pochi soldi, pochi aiuti, pochi mezzi.

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Sotto sorveglianza elettronica (per quale motivo? mistero), a volte supera la linea rossa, ma continua a resistere a questa esistenza che non le fa mai alcun favore. È osservandolo che “The Courageous” di Jasmin Gordon acquista tutto il suo significato. Il film è lei, e il movimento che gli dà ne determina il ritmo. Da scoprire per tutti questi motivi.

Nota: ***

•= odioso, °= a tuo rischio e pericolo, *= buono, **= interessante, ***= eccellente, ****= capolavoro

Pasquale Gavillet è giornalista nella sezione culturale dal 1992. Si occupa principalmente di cinema, ma scrive anche di altri settori. Soprattutto la scienza. In quanto tale, è anche un matematico.Maggiori informazioni @PascalGavillet

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