Stéphane Rottenberg parla della nuova stagione di Beijing Express in Africa

Stéphane Rottenberg parla della nuova stagione di Beijing Express in Africa
Stéphane Rottenberg parla della nuova stagione di Beijing Express in Africa
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“Pensiamo che sia fisico, ma è mentale” avverte Stéphane Rotenberg, che giovedì 16 gennaio lancia la ventesima edizione della sua leggendaria corsa a cronometro, “Beijing Express”. Quest’anno, l’Africa è al centro dell’attenzione con un percorso unico attraverso la Tanzania, il Mozambico, il Lesotho e il Sud Africa, che promette ancora una volta paesaggi mozzafiato.

Sono dieci le coppie di candidati che si sfideranno, tra gli altri, un padre e sua figlia, amici smanettoni, madri gemelle, piccioncini del Nord e sconosciuti. “Abbiamo la fortuna di avere tutte le età, tutti i background sociali e tutti i tipi di connessioni. È incredibilmente ampio, spiega. Avevamo ancora qualcuno che aveva 75 anni, che vinse il “Pékin Express”, due anni fa, con suo nipote. È incredibile”.

“L’Africa è meravigliosa, l’abbiamo fatto solo due volte a Pechino Express, una quindicina di anni fa e poi l’anno del Covid, sottolinea Stéphane Rotenberg. L’ultima volta abbiamo appena messo piede in Etiopia prima di dover partire. Siamo rimasti lì per molte settimane e abbiamo avuto una stagione fantastica”. si rallegra.

Niente Covid per questa stagione, ma ancora alcune misure di sicurezza per le squadre, in particolare in Sud Africa e Lesotho. “Di tanto in tanto avevamo guardie leggermente armate, soprattutto nelle città”. Anche se secondo lui è stato un po’ esagerato, sottolinea che la produzione non ha voluto correre alcun rischio. “A volte eravamo un po’ imbarazzati ad avere persone con noi in quel momento, ma culturalmente, in Sud Africa, quando si conosce un po’, spesso i germogli sono molto protetti”precisa il conduttore di “Pékin Express”.

“’Pechino Express’ significa essere in grado di provocare empatia negli altri per aiutarti. Devono portarti da qualche parte, darti da mangiare e ospitarti”.

Stephane Rotenberg

su franceinfo

Mentre la produzione ha appena terminato il montaggio del terzo episodio, Stéphane Rotenberg non nasconde che le scommesse stanno andando bene, ma ammette senza mezzi termini che “commettiamo errori continuamente. Quando hai un partner molto giovane, è una vera sfida e, stranamente, è raro che tu abbia 21 e 23 anni andare molto lontano, spiega. Spesso, quando le cose si fanno difficili, si rompono un po’”. Secondo lui essere un buon partner lo è “essere in grado di tollerare, di mostrare agli altri le proprie debolezze”. Un’altra qualità è anche avere il senso del contatto, “questa è una delle chiavi di ‘Beijing Express’. Non è tanto la potenza fisica a fare la differenza, conclude. È riuscire ad abbattere le barriere linguistiche in pochi secondi, con uno sguardo.”

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