UNl menu della 22esima edizione del festival Trente Trente, che inaugura questo mercoledì 15 gennaio, 22 spettacoli e performance, come promessa di un’avventura artistica intensa, sorprendente e audace. Ecco altri cinque buoni motivi, se necessario, per lasciarsi coinvolgere in questo imperdibile evento
1 Formati singolari e ibridi
Trente Trente prende il nome dai trenta minuti massimi che ogni creazione deve rispettare. Un vincolo simbolico che dà libero sfogo a forme audaci che mescolano danza, performance, circo, teatro, musica, poesia, cinema, installazione ed esposizione.
2 Artisti emergenti e internazionali
Il festival mette in luce i talenti emergenti. Jean-Luc Terrade, il suo fondatore, spiega: “L’idea è quella di favorire coloro che iniziano a farsi conoscere senza essere ancora conosciuti in modo massiccio. » Quest’anno Fernando Anuang’a (“We are Nomads”, ispirato alla danza Maasai), il brasiliano Marcelo Nunez (“Pacemaker”) e il berlinese Gertjan Franciscus si confrontano con artisti locali come Kevin Malfait, Yacine Sif El Islam o ancora Isabelle Jelen e Jérôme Marchand, che hanno unito le forze con la violinista Tiziana Bertoncini per “Mycophonia”, una creazione presentata sotto forma di installazione e concerto, ispirata all’affascinante rete sotterranea dei funghi, micelio.
3 Esplora vari luoghi
Questa edizione si svolge in otto luoghi emblematici e insoliti. Se il CDN della Manifattura, il Glob Théâtre, il Mercato Lerme o il TnBA sono in programma, anche spazi più riservati come Les Avants-Poste, l’Atelier des marches a Bouscat e la Salle de la Glacière a Mérignac riservano la loro parte di scoperte. Ogni venerdì e sabato, le visite vi permettono di scoprire numerosi spettacoli durante tutta la serata.
4 Nuove funzionalità da non perdere
Questa nuova versione si concentra sulla Svizzera con cinque artisti: Coralie Ehinger e il suo theremin, un affascinante strumento elettronico suonato senza contatto, Baptiste Cazaux e la sua esplorazione catartica dell’headbanging, Marc Oosterhoff e la compagnia AMA (Anna-Marija Adomaitytė e Gautier Teuscher ) con “Workpiece”, una creazione ispirata alle interviste ai lavoratori dei fast food. Ève Magot aggiunge a questo panorama una performance e una carta bianca dedicata ai cortometraggi. Due nuovi incontri con il pubblico, sabato 25 e 1 gennaioÈ Febbraio, completa questo programma.
5 Un invito a “turbarsi nella bellezza”
Piuttosto che un tema centrale, questa edizione esplora questo quadro unificante. Jean-Luc Terrade spiega: “Ogni opera esprime, a modo suo, la lotta per sopravvivere in una società in decomposizione, attraverso proposte poetiche, offrendo molteplici prospettive senza una visione imposta. »
Dal 15 al 1 gennaioÈ FEBBRAIO. In otto sedi a Bordeaux e Métropole. Prezzi: abbonamento generale, da 50 a 70 euro. Serate/corsi: da 10 a 18 euro. Spettacolo singolo: 8 euro. Mostra e incontri: gratuiti. 05 56 17 03 83. Programma completo: https://www.trentetrente.com