L’inverno e il suo maltempo paralizzano il terreno del Bird Paradise, nel cuore della foresta di Bonnefoussie, a Sarlande. Jean Mottet, il suo proprietario, ha preso lì i suoi quartieri invernali per un meritato riposo dopo le sue numerose testimonianze in seguito alla pubblicazione della sua ultima opera “L’elogio del succiacapre, un inno ai viventi”, pubblicata dalle Éditions du Ruisseau. Incontrare.
Quando ti è venuta l’idea di scrivere questo piccolo libro, come una Guida blu e oro, da tenere nel palmo della mano?
Ricordo spesso che Jean Boucaud, cantore degli uccelli della Baia della Somme, mi aveva predetto durante la sua visita nel novembre 2011 al terreno Paradis, dove erano appena stati piantati alberi da frutto e arbusti dopo il taglio netto dei castagni morenti. , che il succiacapre, un uccello migratore in primavera dal Gabon, veniva a trascorrere le giornate soleggiate sul sito. Quando l’estate scorsa è tornato per tenere un concerto errante nel cuore della foresta con il suo complice Johnny Rasse, ho potuto confermargli che da allora l’uccello trascorre l’estate qui. Questa è stata l’occasione per presentare il libro appena pubblicato.
Perché ha affidato la pubblicazione alle Éditions du Ruisseau?
Conoscevo già Romain Bondonneau con la sua rivista “Sédiments” nella quale avevo scritto l’articolo “Forest Experience”. Ha collaborato anche alla pubblicazione nel 2021 della mia opera “Per l’albero e l’uccello” nella collezione Argile. Ha scelto di includere l’elogio del succiacapre nella collezione Lapislazzuli.
Eravate insieme anche alla Fiera del Libro di Brive quest’autunno…
Sì, abbiamo incontrato delle persone fantastiche lì. Lì ho trovato Amélie Nothomb che mi aveva regalato la simpatia di una quarta di copertina. Una delle sue amiche più care, Béatrice Commengé, scrittrice residente a Domme, mi ha segnalato le pagine di “Psychopompe” dedicate al succiacapre. Poi Élisabeth Quin ha elogiato il mio libro sulla mostra Arte “28 minuti”. Ed è stato citato anche nel blog L’Epistolero di Mediapart.