Il nome di un’arteria può predirne il destino? Per rue Daguerre, sembra che questo nome, ufficializzato nel 1867, sia stato più di un’influenza. L’eredità di Louis Daguerre (1787-1851), inventore insieme a Nicéphore Niépce (1765-1833) del dagherrotipo, antenato della macchina fotografica, sembra essere stata costantemente perseguita, celebrata e riproposta.
Nel cuore di 14e Quartiere parigino, delimitato da un lato dalla stazione della metropolitana Denfert-Rochereau e dall’altro da Avenue du Maine, la rettilinea Daguerre è quella che si potrebbe definire una “strada dell’immagine”. Quella dei mercati coperti e poi scoperti, delle panetterie e delle meringherie dagli odori dolci, dei bistrot vecchio stile, dei pedoni che passeggiano lontano dalle auto e degli artisti che l’hanno disegnata, fotografata, filmata o dipinta.
Un ambiente urbano, provinciale, colpito da una certa costanza, come testimoniano, tra le altre, queste immagini inaspettate di Jimi Hendrix (1942-1970) che vi arriva nel 1967. Attorno al leggendario chitarrista americano che mangia una mela saltellando si mescolano alcuni divertiti negozianti, massaie sorprese durante il loro mercato, bambini spaventati nei passeggini.
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