Sabri Louatah gioca a nascondino

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STÉPHANE OIRY

« Safari », by Sabri Louatah, Flammarion/Versilio, 240 p., €21, limited edition €15.

Come una lacrima d’inchiostro su una carta assorbente, una macchia nera si diffonde rapidamente sulla superficie della retina. L’occhio diventa momentaneamente cieco; il mondo si ritrova assorbito da questa improvvisa spaccatura notturna. Quando la vista ritorna, un elemento è scomparso dall’arredamento. Più precisamente, manca un essere. Un bambino.

Questa esperienza è quella vissuta dal narratore di SafariScrittore francese che vive a Chicago con la moglie americana, Chelsea, e il figlio di 4 anni, Elliott. La scena apre il nuovo romanzo di Sabri Louatah, autore noto per la sua tetralogia I selvaggi (Flammarion/Versilio, 2012-2016), adattato in una serie per Canal+ (2019). Si svolge in una serra tropicale, mentre una tempesta di neve spazza la città. Il padre, terrorizzato dall’improvvisa scomparsa del figlio, perde conoscenza. Ma una voce stranamente familiare lo riporta in sé. Appartiene a Gabriel, il giovane che ha trovato il bambino. Questa voce stupisce il narratore: è in tutto simile a quella di suo padre. Tuttavia, quest’ultimo è scomparso senza lasciare traccia vent’anni prima. Quello che “Dedicava una parte significativa della sua attività mentale a non pensare [son] padre “ è sconvolto.

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