Fu solo all'età di 30 anni che Noella Mckenzie, sopravvissuta alla scuola residenziale, poté finalmente vivere un vero e proprio Natale Innu tradizionale con la sua famiglia.
Noella Mckenzie, 72 anni, originaria di Maliotenam, è una sopravvissuta di una scuola residenziale.
Dice di non aver vissuto molti Natali tradizionali, dato che non era con la sua famiglia. Durante gli anni trascorsi nella scuola residenziale, ha vissuto celebrazioni che non corrispondevano ai valori indigeni.
“Non ho vissuto un Natale autentico come quello dei miei antenati”, afferma. “Ma ho vissuto un Natale nella foresta con la mia famiglia”, ricorda.
Quel momento arrivò intorno ai trent’anni. Lei e la sua famiglia sono andati nella foresta per celebrare un Natale all'insegna dei valori Innu.
Noella Mckenzie chiarisce che non ci sono stati regali. Un Natale semplice.
“Vivevamo una vita semplice”, dice. “Era meglio di oggi. Più uniti, tanta condivisione, avevamo tutto il necessario per festeggiare con semplicità e amore”.
In programma c'erano pasti tradizionali, canti Innu, caccia in famiglia e Capodanno in tenda nella foresta.
“I nostri genitori cantavano canti natalizi a Innu”, dice la signora. “Dopo è arrivato Capodanno, con tutto quello che i miei genitori avevano ucciso in autunno. »
Nel menu c'erano castoro, carne secca, caribù, grasso di caribù, pernice bianca e bannock. Il pasto si è svolto sotto la tenda, al lume di candela.
“Quanto era bello mangiare la vigilia di Natale!” Il cibo era ben preparato e tutto era delizioso”, dice. “Dio, quanto mi è piaciuto. Mi manca. »