“Ho lavorato per venticinque anni alla Disney, a Marne-la-Vallée realizzavo costumi di scena”. Théa è una sarta. Gilles, il suo compagno, è un filatore di vetro – Murano in tanti colori – e un produttore di perle. Al mercatino di Natale fanno uno chalet comune, ognuno con la propria metà di spazio. Un giorno sono venuti in zona in vacanza e sono partiti solo per trasloco. Lei lavora da casa a Lagrave, lui a Cordes, dove i suoi mestieri artistici hanno trovato una vetrina adatta alla vendita. Gilles L (il suo nome da artigiano) lavora davanti agli occhi dei passanti, secondo il principio delle corporazioni medievali dove il cliente era giudice dei processi e delle qualità. La sua predilezione è per le perle turchesi, che monta in argento: le signore apprezzano il loro aspetto elegante, i mariti che mettono mano al portafoglio i loro prezzi ragionevoli. Gilles L lavora anche su ordinazione, per quanto riguarda i gioielli da sposa che disegna nel loro insieme.
Vita comune e chalet comune:
“Tutto, tranne di solito l'anello. Posso farlo, ma le spose preferiscono tenere il dito libero da mostrare per l'anello nuziale.” Théa espone guanti e cappelli reversibili, berretti di lana e pile abbinati a girocolli. “Prediligo materiali morbidi ed elastici e forme che siano allo stesso tempo divertenti e modulari.” La cartella colori spazia dai colori autunnali, alle sfumature del ruggine, del marrone, dell'ocra fino al blu intenso e al rosso ciliegia. “Oggi le donne stanno riscoprendo il gusto per i cappelli e i copricapo in generale, soprattutto quando sono flessibili”. A Lagrave, nel suo atelier, c'è anche una richiesta di abiti da sposa dove siamo meno prigionieri del bianco rispetto al passato. “Le giovani donne hanno idee abbastanza precise su ciò che vogliono. Qualcosa di molto personale, dove si manifesta il loro temperamento.” La complementarietà di Théa e Gilles nella vita vale anche nel loro chalet di Natale: “Abbiamo addirittura clienti che si spostano dall'uno all'altro”.
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