Violenza sessuale
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La messa in onda, durante una retrospettiva di Marlon Brando, del film di Bernardo Bertolucci in cui l'attore e il regista intrappolarono Maria Schneider per filmare una scena di stupro senza il suo consenso, indigna le attiviste femministe, che chiedono una contestualizzazione dell'opera d'arte.
“Un momento di confronto con il pubblico, sulle questioni sollevate dalla messa in onda del film, precederà la proiezione del Ultimo tango a Parigi.» La nota è apparsa nella giornata di venerdì 13 dicembre sul sito della Cinémathèque française, come a voler spegnere la brace. L'evento sarebbe potuto passare inosservato. Sui social network, la Cinémathèque française non aveva particolarmente pubblicizzato la sua proiezione, prevista domenica 15 dicembre alle 20, a partire dal Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, nell'ambito della sua retrospettiva su Marlon Brando, probabilmente anticipando la natura esplosiva della cosa.
Il film è infatti circondato da ciò che la Cinémathèque presenta come un “odore di zolfo” nel suo breve riassunto dell'evento. Riferimento alla terribile storia di Maria Schneider, danneggiata permanentemente dalle riprese durante le quali Bertolucci decise, senza il suo consenso e con la complicità di Brando, di farle subire le riprese di una scena di stupro, in cui l'attore simulava la sodomia con una pacca di burro. “Non volevo che Maria esprimesse la sua umiliazione e la sua rabbia, volevo che lo sentisse,” Ber ha spiegato.