È uno di quelli che lasciano un segno indelebile nel mondo – e nella moda: il couturier Christian Dior. Il ricordo dell’inventore del “New Look”, morto nel 1957, continua a rivivere nella villa dove è nato, a Granville (Manche). Schizzo di una vita straordinaria.
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Christian Dior nasce quasi 120 anni fa, il 21 gennaio 1905 a Granville, da un’illustre famiglia di industriali specializzati in fertilizzanti. “Il fertilizzante Dior è oro“, si leggeva nelle loro pubblicità. Quando morì in Italia all’età di 52 anni, fu il suo viaggio che tutti ricordarono.
Guardate questo ritratto di Laurent Marvyle, Jeoffrey Ledoyen e Marc Michel:
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Questi illustri Normanni: Christian Dior
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©France 3 Normandia
Lo stilista dà il nome alla sua casa di alta moda, ma anche a profumi, prodotti di bellezza, orologi e gioielli, un mondo di lusso che viene esportato in tutto il mondo, con più di 5.500 boutique in tutto il mondo.
Il giovane Christian aveva solo cinque anni quando la sua famiglia si trasferì a Parigi. La Villa des Rhumbs, dove è nato di fronte al Canale della Manica, diventa la loro seconda casa. Fu però lì che la famiglia Dior decise di confinarsi, nelle prime ore della Grande Guerra.
Appassionato d’arte, lungi dal bramare la carriera diplomatica auspicata da suo padre, Christian Dior apre la sua prima galleria nel 1928. Picasso, Dalí, Magritte… Espone lì artisti prestigiosi ed è immerso in un ambiente culturale impressionante.
All’inizio degli anni ’30, la famiglia Dior è in rovina, sua madre muore, la villa di Granville viene venduta e Christian vede crollare i suoi sogni di gallerista… Ma non la sua attrazione per l’estetica, in particolare cubista, di cui si appropria in seguito .
Christian Dior ha iniziato la sua carriera nella moda solo all’età di 33 anni, quando lo stilista Robert Piguet lo ha assunto come modellista e designer. E piccolo a poco a poco si sta facendo strada nel mondo della couture.
Nel 1942 divenne assistente stilista di Pierre Balmain, che poi lavorò per Lucien Lelong. Fu nel 1947 che fondò il suo marchio e quindi aprì una casa a suo nome, al 30 di avenue Montaigne a Parigi. Un indirizzo iconico.
La gente aveva davvero bisogno di sognare questo periodo. Christian Dior lo ha capito molto bene. Realizzò abiti con una quantità di tessuto piuttosto impressionante. Abiti da principessa di cui le ragazze avevano bisogno in quel momento.
Chloé Kossmann, direttrice della comunicazione del Museo Christian Dior di Granvilleun maggio 2004
La sua prima sfilata, lo stesso anno, gli procura un successo immediato grazie a un colpo di genio. Uscito dalle privazioni della guerra, inventò una nuova silhouette, ridisegnò le curve femminili, strinse la vita: era il “New Look”.
E questo “New Look” suscita tanto desiderio quanto scandalo. Mentre la Francia soffre di carenza di tessuto, Dior ne usa e abusa. Mescola materiali lussuosi e riporta l’alta moda sotto i riflettori. Le donne adorano le sue creazioni.
Dopo la linea curva a forma di 8, l’atelier al 30 di avenue Montaigne diventa, nel 1954, il terreno di gioco per una linea di abbigliamento a forma di H la cui estetica più androgina ricorda quella degli anni ’20. Le forme femminili sono più discrete, i fianchi, abbassati.
Lo stilista continua la sua ascesa. Nel 1957, la sua casa rappresentava più della metà delle esportazioni francesi di alta moda e Time Magazine gli dedicò la prima pagina a marzo. Divenne poi il primo couturier francese a beneficiare di questo onore.
Christian Dior morì pochi mesi dopo, in ottobre, per un infarto, durante una cura termale nel sud-ovest dell’Italia. Subito dopo la presentazione della sua ultima collezione, “Fuseau”, disegnata con un giovanissimo couturier di 21 anni… Yves Saint-Laurent.
Come simbolo, la villa di Granville diventa un museo in suo onore, a cinquant’anni dalla sua morte. Quando nel 2019 si recò lì per ritrovare gli abiti indossati da sua madre, la Principessa Grace, Alberto di Monaco si commosse: “È vero che abbiamo l’impressione che rivive sotto un’altra luce, in un altro ambiente, ma ancora molto viva, molto presente“.
Nella sua autobiografia, Christian Dior evoca con emozione la casa della sua infanzia. Il cuore sempre in Normandia: “JNe conservo i ricordi più teneri e stupiti. Cosa sto dicendo? La mia vita, il mio stile, devono quasi tutto alla sua posizione e alla sua architettura.“
Oggi la Villa des Rhumbs continua a mantenerne viva la memoria. E la casa Dior ha trovato altre muse: Charlize Theron, Johnny Depp, Jennifer Lawrence, Jude Law, Robert Pattinson e Natalie Portman.