Un messaggio di speranza e resilienza

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La mostra “The Contemporary Odyssey of REZA” del fotografo Reza Deghati, inaugurata martedì al Museo Nazionale della Fotografia di Rabat, rivela momenti sorprendenti di speranza e resilienza, anche nel cuore del caos e della sofferenza.

Organizzata dalla National Museum Foundation e dalla Webistan Agency, questa mostra, aperta fino al 30 maggio 2025, offre ai visitatori uno spaccato dell’umanità attraverso foto sorprendenti che invitano alla riflessione per costruire un futuro migliore.

Ispirandosi alla famosa opera “La conferenza degli uccelli” del poeta persiano Farid al-Din Attar, Reza propone un viaggio fotografico attraverso sette valli simboliche: Conoscenza, Ricerca, Amore, Bellezza, Distacco, Nulla e Universo. Ogni valle esplora le lotte, le speranze e i sogni umani, raccontando storie profonde per comprendere meglio le realtà vissute dalle persone.

Mescolando immagini e testi, Reza Deghati diventa un narratore visivo, condividendo storie dei suoi viaggi in cui ha incontrato bambini, donne e uomini i cui destini hanno avuto un profondo impatto su di lui.

Durante la cerimonia di apertura, il fotografo si è detto onorato di presentare più di 40 anni di viaggi in più di 100 paesi, con l’ambizione di trasmettere ciò che ha imparato sulla storia umana. Ha spiegato che l’idea di “odissea” evoca i suoi numerosi viaggi e le sue fotografie scattate in contesti spesso difficili, documentando guerre, conflitti, migrazioni e sofferenze umane, cercando allo stesso tempo di rivelare una certa bellezza.

Youssef Sodor

“È attraverso la bellezza che riusciamo a cambiare le mentalità e a creare legami tra gli esseri umani”ha detto.

Il curatore del Museo Nazionale della Fotografia, Soufiane Er-Rahoui, ha espresso il suo orgoglio di accogliere “una leggenda vivente della fotografia mondiale”, sottolineando che questa grande retrospettiva segna in modo significativo l’inizio della stagione culturale.

“Il corpus fotografico di Reza ci permette di guardare con sguardo illuminato episodi di guerra, ma anche momenti di pace e serenità”ha chiarito. Ha anche annunciato che la mostra occuperà il piazzale del museo per incontrare la popolazione locale.

Youssef Sodor

Con 400 ritratti scattati da tutto il mondo, questa installazione trasmette un potente messaggio di pace, tolleranza e accettazione degli altri. “I visitatori possono vedere se stessi negli occhi degli altri e sentire la loro sofferenza e le loro speranze”, ha sottolineato.

I curatori della mostra, Rachel Deghati e Pierre Bongiovanni, hanno ricordato che il lavoro di Reza rivela “il sorriso dietro le lacrime, la bellezza dietro la tragedia e la vita più forte di ogni cosa”. Le sue fotografie sono frammenti di storie umane, raccontate con emozione e profondità.

“In un mondo saturo di immagini distorte dai social network, Reza offre una poesia visiva che invita alla riflessione e all’arte delle sfumature”, hanno concluso.

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