M6 guarda “I francesi, l’amore e il sesso” attraverso l’estremità piccola del telescopio

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“I francesi, amore e sesso”. È un tema ambizioso quello che Karine Le Marchand affronta lunedì sera, alle 21,10, su M6. In questo documentario diretto da Delphine Cinier, da lei prodotto e presentato, la conduttrice si interessa alla nostra vita intima.

Attraverso le testimonianze di diverse decine di francesi tra i 18 e i 70 anni, questo “affresco sociale” si interroga “Come è cambiato tutto?” » in termini di comportamento romantico e sessuale, per mezzo secolo. Si parla di poliamore, asessualità, libertinismo, routine di coppia, desiderio, settore “sextech” e perfino applicazioni di incontri.

“Tutto è cambiato”

“Da cinquant’anni tutto è cambiato: i nostri codici, i nostri riferimenti, i nostri modi di flirtare, di far parte della continuità o meno… Di scegliere un genere o di evolversi, di dirmi che non voglio sperimentare nulla e di reclamarlo. Il consenso ha cambiato tutto, #MeToo ha cambiato tutto, le app hanno cambiato tutto. Ci troviamo in un periodo di cambiamento totale», ha dichiarato Karine Le Marchand in una conferenza stampa a metà ottobre.

Tuttavia, il consenso, la violenza sessuale, temi cruciali dal punto di vista sociale ma anche nella sfera privata, restano qui trattati in maniera più secondaria. È possibile oggi concentrarsi sui francesi, sull’amore e sul sesso, senza affrontare questi temi con franchezza?

“Il mio obiettivo era davvero quello di essere intimo, in crudi frammenti di parole”

Nei pochi estratti – sparsi e inediti – mostrati a una manciata di giornalisti a metà ottobre (vedi box), scopriamo diverse testimonianze, per lo più davanti alla telecamera, del panel selezionato. Tra gli altri, incontriamo Carla, una donna monegasca di sessant’anni, single, che fatica a ritrovare l’amore. C’è anche la storia d’amore tra Léa ed Elodie, asessuali. Ariane e Bertrand sono cresciuti entrambi secondo i valori cattolici tradizionali. Condividono i dubbi che hanno assalito la loro relazione. Quanto a Noémie e Raphaël, hanno deciso di non vivere insieme per preservare il loro amore. Incontriamo anche la truppa formata da Thierry, Franck e Chris.

“Quello che volevamo erano persone che avessero una struttura riguardo alla loro vita amorosa e che fossero in grado di verbalizzarla. E questo ci ha preoccupato”, spiega Karine Le Marchand.

Allo stesso tempo, altre sequenze vedono protagonista il conduttore, in compagnia di questi testimoni, o con i relatori sul set. Alcuni forniscono consigli per l’identificazione bandiera rossa sulle applicazioni di incontri, altri presentano le diverse innovazioni del mercato dei giocattoli sessuali.

Tuttavia nel programma non compare nemmeno un sociologo o uno storico. “Era un pregiudizio”, spiega 20 minuti il regista Delfina Cinier. Il mio obiettivo era davvero quello di essere intimo, in frammenti di parole grezze in cui le persone parlano ma senza essere decifrate. »

Temi “leggermente fuori tema”.

Questo documentario scava comunque nel passato, con gli archivi, per far luce sul presente. In uno di questi agghiaccianti passaggi, le donne testimoniano il “dovere coniugale” imposto dai mariti. Il termine “stupro” non appare sotto i riflettori. Tuttavia, il riconoscimento della violenza tra i coniugi, anche all’interno delle mura domestiche, è uno degli sviluppi più notevoli degli ultimi cinquant’anni. Ci saremmo aspettati che questo argomento venisse trattato, soprattutto perché il processo per stupro di Mazan ha avuto una significativa copertura mediatica e ha avuto un impatto sull’opinione pubblica.

“È vero che non ho parlato di stupro coniugale”, risponde il regista. Per me lo stupro coniugale, le percosse, sono un altro argomento perché non c’è più amore. So che il processo di Dominique Pélicot sta sconvolgendo tutto e il fatto che l’udienza sia pubblica è un enorme passo avanti per le donne. Ma tutti questi temi erano un po’ fuori tema. »

Se la nozione di consenso può essere intuita da una testimonianza, non è specificatamente definita, così come lo possono essere il poliamore, la pansessualità, temi sviluppati più diffusamente. «Noi decifichiamo integralmente il consenso», difende il regista. E la seconda parte della serata riguarda proprio questo. » Nella cartella stampa, il direttore precisa che il movimento MeToo è trattato soprattutto sotto il prisma della “nuova posizione degli uomini nella coppia e nella sessualità”.

“È già un affresco piuttosto pesante”

Consapevole delle problematiche legate a questi temi, Delphine Cinier sottolinea che “I francesi, l’amore e il sesso” è un argomento vasto, che richiede scelte e sintesi. Il consenso ma anche il carico mentale e la genitorialità meritano, riconosce, di essere affrontati più a lungo.

“Non eravamo in grado di affrontare questo lato oscuro della dominazione maschile e ciò che una donna può sopportare. Ci sono anche molti uomini che si commuovono. Oppure la violenza domestica, lo stupro… Ovviamente è al centro delle preoccupazioni e determina il nostro rapporto d’amore, che è sicuro e certo. Ma sarebbe un documentario sulla dominazione maschile e sul patriarcato”, crede.

Queste domande compaiono tuttavia a piccoli passi nel corso del programma. Delphine Cinier ritiene che “per il M6” i temi discussi siano “molto moderni”. Cita come esempio “la decostruzione della coppia” e “il tema del patriarcato quale [elle] dà la definizione. “Siamo quasi arrivati ​​alla sociologia e penso che questo ti spinga ad andare oltre. In termini di archivio, in termini di contenuti, è già un affresco piuttosto pesante”, continua il regista. Ci vediamo per un nuovo episodio?

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