In Turchia, una serie televisiva “specchio della società” è passata dall’essere vietata a un successo di pubblico

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LETTERA DA ISTANBUL

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Immagine tratta da un episodio di “Red Buttons” (“Kizil Goncalar”, 2023). FOX TV / FILM D’ORO / FARUK TURGUT

La Turchia è un paese affascinante. A poco meno di un anno dopo aver infiammato i social network, provocando il divieto di trasmissione per due settimane da parte delle alte autorità di Ankara e suscitando l’ira delle frange più conservatrici della società, una serie televisiva dedicata alla vita di ‘una donna membro di un La fraternità religiosa è riuscita a realizzare un’impresa inimmaginabile altrove: quella di riunire una sera alla settimana (qui il lunedì) le fasce più opposte del pubblico, credenti e laici, adoratori della l’indistruttibile Recep Tayyip Erdogan e coloro che lo odiano, in altre parole i due blocchi più rappresentativi e antagonisti di questo Paese che si dice estremamente polarizzato.

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Ma ricominciamo. Abbiamo lasciato la serie Pulsanti rossi (boccioli di rosa rossiil suo nome in turco, che si riferisce ai boccioli di rosa) a gennaio. Dopo appena due episodi, è stato invitato sulla prima pagina delle notizie turche. Con il vento che si alza, i media conservatori filogovernativi hanno lanciato grida di indignazione, dichiarandosi scandalizzati da tanta irriverenza e impertinenza nei confronti della religione e dei suoi credenti. L’opposizione ha chiesto la libertà di espressione.

Due episodi erano stati appena vietati dalla RTÜK, il Consiglio superiore della radio e della televisione, e inflitta una pesante multa all’emittente, il canale privato Fox TV. Infatti, Pulsanti rossi aveva toccato un nervo scoperto della società turca e messo il dito sullo stato di eretismo in cui vive il Paese, immerso in una bonaccia ossessiva “guerra morale” tra due stili di vita, uno laico, l’altro islamico.

Per quello ? Innanzitutto perché la serie è arrivata sul piccolo schermo nel frastuono delle prossime elezioni municipali, un voto che segnerebbe una delle più grandi sconfitte per la formazione islamo-conservatrice del presidente Recep Tayyip Erdogan, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP), registra sin dal suo arrivo al potere nel 2002. Poi c’è questa trama della storia che segue l’incontro tra una donna e un uomo di diametralmente opposti, che in Türkiye, nella vita reale, non si parlano, o molto poco.

“Terapia televisiva”

Interpretata da due grandi attori popolari, la serie è basata sul contrasto tra l’attraente Özgü Namal, che interpreta il ruolo di Meryem, una madre pia e tormentata di origini modeste, originaria di un villaggio anatolico, e Özcan Deniz, nel ruolo di Levent, abbastanza convincente come intransigente psichiatra kemalista, fino alla caricatura.

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