Violenza sessuale: “nella cultura ancora peggiore che altrove”, conclude un rapporto

Violenza sessuale: “nella cultura ancora peggiore che altrove”, conclude un rapporto
Violenza sessuale: “nella cultura ancora peggiore che altrove”, conclude un rapporto
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Più di quattro anni dopo la denuncia del comportamento di diverse star dello spettacolo del Quebec durante lo scandalo #metoo, un rapporto condotto da due professori dell’Università del Quebec a Montreal conclude che la violenza sessuale (VACS) colpisce la cultura più di altri luoghi di lavoro.

“L’ambiente culturale del Quebec rivela una presenza allarmante di VACS” e la loro gravità è “singolare”, apprendiamo in questo rapporto, intitolato 3,2,1….Azione!frutto del lavoro delle professoresse Vanessa Blais-Tremblay e Joëlle Bissonnette, in collaborazione con ADISQ e l’Associazione dei professionisti dell’industria dell’umorismo (APIH).

Parole sessuali inappropriate, sguardi insistenti, voyeurismo, gesti sessuali e aggressioni: “rispetto ad altri luoghi di lavoro, i dati raccolti dal gruppo di ricerca riferiscono che nella cultura la situazione sarebbe ancora peggiore che altrove”.

Negli ultimi anni, diverse personalità, tra cui Éric Salvail, Gilbert Rozon, Maripier Morin e Julien Lacroix, sono state pubblicamente denunciate per cattiva condotta o molestie sessuali.

“La pubblicazione di questo rapporto dimostra quanto una lotta concertata contro le molestie e i VACS sia essenziale per garantire giustizia e sicurezza nel settore culturale”, ricorda Joanne Pouliot, direttrice generale dell’APIH.

Più comune in TV e al cinema

Il documento riporta i dati dal 2020 al 2024 di L’Aparté, la filiale di Juripop che offre sostegno alle persone vittime o testimoni di molestie o violenze nel settore culturale, secondo cui quattro settori sono “sovrarappresentati” nelle denunce : cinema e televisione, teatro, arti visive e musica.

Sempre secondo i dati di L’Aparté, le molestie psicologiche sono la forma più comune di VACS, con il 34%, davanti alla violenza sessuale, con il 16,7%.

I partecipanti al Summit hanno riferito sui VACS quotidiani, definiti come “un insieme di gesti inappropriati sul posto di lavoro, nell’apprendimento o nel tempo libero che sono il più delle volte “subdoli”, “insidiosi”, ma che sono ricorrenti e che si mantengono nel tempo.

Anche se questi non richiedono l’intervento della polizia, si deplora che tendano “a essere normalizzati”.

Lutter

Questo rapporto, presentato martedì mattina, fa seguito allo svolgimento del vertice sulla violenza sessuale e le molestie nella cultura in Quebec, al quale hanno preso parte 50 organizzazioni che lavorano nel settore culturale, nel settembre 2023.

Propone numerose azioni da intraprendere per fermare i VACS, ricordando che “il sistema giudiziario è lungi dall’essere l’unica arena in cui deve essere condotta la lotta contro i VACS nella cultura”.

“Il settore culturale è particolarmente ben posizionato per svolgere un ruolo chiave nella lotta per una società libera dai VACS”, ritiene Vanessa Blais-Tremblay. “Grazie alla sua capacità di creare e diffondere opere di qualità che ci fanno pensare e sognare, il settore culturale potrebbe costituire l’alfiere nella lotta contro i VACS in Quebec.”

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