FIFM 2024: “Green Line”, la linea di demarcazione

FIFM 2024: “Green Line”, la linea di demarcazione
FIFM 2024: “Green Line”, la linea di demarcazione
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La storia è ancorata ai ricordi di Fida Bizri, scrittrice e co-sceneggiatrice del film, che racconta la sua infanzia in una Beirut devastata dal conflitto. Attraverso i suoi occhi di bambino, la guerra assume una dimensione irreale, quasi astratta, scandita da silenzi pesanti e gesti meccanici. Fida, interpretata nel film da una statuetta di plastilina manipolata su un modello di Beirut, simboleggia questa frantumazione dell’innocenza di fronte a una realtà brutale.

Introspezione

Ballyot costruisce il suo film attorno a un espediente atipico mescolando immagini d’archivio, interviste a miliziani, testimonianze civili e ricostruzioni in miniatura. Il plastico diventa un teatro della memoria dove gli attori reali e simbolici della guerra rianimano le loro memorie. I gesti ripetitivi, quasi catartici, degli ex soldati che spostano le figurine riflettono la loro incapacità di verbalizzare la portata della loro esperienza. Le parole, pur essendo intrise di sincerità, spesso sembrano insufficienti ad esprimere l’inesprimibile.

Il contrasto tra l’innocenza del bambino e la brutalità degli adulti è sorprendente. Fida, ponendo domande dirette ai miliziani, impone un confronto con le loro azioni e le loro giustificazioni. Questo bambino, un tempo affascinato dalla banalizzazione della morte, diventa un adulto alla ricerca di risposte semplici, ma profonde, sulla follia umana.

Emozione

Linea Verde trascende la semplice cronaca storica per interrogare l’umanità nelle sue contraddizioni. La guerra, in tutta la sua assurdità, viene messa in luce attraverso le storie frammentate dei protagonisti. Ballyot cattura con straziante precisione gli sguardi spenti, i gesti esitanti e i silenzi pesanti. Questi momenti rivelano che, nonostante i decenni trascorsi, nessuno esce indenne dal conflitto.

Mescolando realtà e finzione, Linea Verde non cerca di fornire risposte definitive, ma di aprire uno spazio di dialogo e di riflessione. Centrale è l’utilizzo del cinema come strumento di memoria: rivisitare il passato non è un atto di nostalgia, ma un modo per comprendere ed esorcizzare i fantasmi.

Con Linea VerdeSylvie Ballyot offre un’opera sensibile e profondamente umana. Attraverso la storia di Fida, ci invita a guardare oltre i confini visibili e invisibili per mettere in discussione ciò che ci lega e ci separa. Un film commovente e necessario, che ci ricorda che le cicatrici dell’infanzia sono anche quelle di un mondo in cerca di senso.

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