Raccontando in modo molto lineare la vita e la carriera di Charles Aznavour, i registi Grand Corps Malade e Mehdi Idir firmano, con Signor Aznavour, un dramma biografico convenzionale senza sorprese. Ma la magistrale interpretazione di Tahar Rahim nei panni del mostro sacro della canzone francese vale da sola la deviazione.
Uscito di recente in Francia, dove il film ha ottenuto un grande successo nelle sale (quasi 2 milioni di spettatori fino ad oggi), Signor Aznavour ripercorre il viaggio del cantante di bohémien et Portami dalla sua infanzia a Parigi, in una modesta famiglia recentemente emigrata dall’Armenia, alla sua morte nel 2018, all’età di 94 anni.
La prima parte del film, a nostro avviso la più interessante, racconta i difficili esordi del cantante nel cabaret con il suo primo complice di scena, Pierre Roche (Bastien Bouillon), nonché l’incontro con la grande Édith Piaf (Marie-Julie Baup ), che lo prese sotto la sua protezione in questo periodo in cui il giovane cantautore faticava ad arrivare a fine mese.
Nel film scopriamo anche che fu proprio la Piaf a consigliare ad Aznavour e Roche di tentare la fortuna a Montreal, alla fine degli anni Quaranta. I due complici trascorsero infine due anni a cantare sul palco del cabaret Au Faisan Doré, al angolo tra Sainte-Catherine Street e Saint-Laurent Boulevard.
Meno sviluppata, la seconda parte del film si concentra maggiormente sugli anni di gloria di Aznavour, segnati in particolare dalla registrazione dei suoi più grandi successi, dal suo trionfo internazionale e dagli incontri con Frank Sinatra e Johnny Hallyday, tra gli altri.
Ricostituzione
Pellicole foto sferiche
Il Grand Corps Malade e Mehdi Idir hanno lavorato a stretto contatto con la famiglia di Aznavour e si vede. Le zone d’ombra del leggendario cantante sono state solo sfiorate, così come il tragico episodio del suicidio del figlio Patrick nel 1976.
Dobbiamo invece rendere omaggio al meticoloso lavoro di ricostruzione svolto dai due registi per ricreare le diverse epoche attraversate dal film, in particolare la Parigi degli anni Cinquanta.
L’attrazione principale del film, tuttavia, rimane la magistrale interpretazione di Tahar Rahim. L’attore che ha preso lezioni intensive di canto per poter interpretare lui stesso le canzoni di Aznavour, ha fatto un lavoro colossale per incarnare questo monumento della canzone francese. Lui è semplicemente”per me formidabile”.