Melodie su poesie di Victor Hugo
Questo insieme di brani inediti potrebbe passare per un album di famiglia (le parole di un illustre poeta in accordo con le note della figlia meno considerata), ma assomiglia molto presto al ritratto vuoto di un musicista che affronta i capricci di una vita tormentata e di un i posteri soffocati sono stati confinati nell’esistenza virtuale in fondo al cassetto. Adèle Hugo (1830-1915) compose senza dubbio solo per se stessa, ma le sue opere, scoperte nel 2004 a Guernsey, non sono opere amatoriali. Percepiamo nelle pagine strumentali un desiderio di fuga che, nel Melodie su poesie di Victor Hugofunge anche da autentica proclamazione di identità. Questi ultimi ci giungono negli arrangiamenti per orchestra realizzati da Richard Dubugnon con tanto sobrietà coloristica quanto efficienza drammatica. Difeso con convinzione dall’Orchestra Victor Hugo di Jean-François Verdier, il programma rinnova giudiziosamente le voci soliste. Tuttavia, sono i mezzosoprani che sembrano servire meglio il lirismo di Adèle Hugo, espansivo con Karine Deshayes (Notti di giugno) e penetrante con Isabelle Druet (Pregate per i morti). Pietro Gervasoni
Leggi la recensione (2023) | Articolo riservato ai nostri abbonati L’enigmatica Adèle Hugo, compositrice rimasta poco conosciuta
Leggi più tardi
Alpha Classics/Outhere Music.
Destino
Opere di Elisabeth Jacquet de La Guerre, Mademoiselle Laurent, Mademoiselle Duval, Marie-Christine Fumeron, Anne-Madeleine Guesdon de Presles, Elisabeth-Louise Papavoine, Madame Talon, Anne (o Marguerite) Bocquet, Françoise-Charlotte de Menetou, Madame de The Strada rialzata. Con Louise Ayrton (violino), Marta Paramo e Clément Batrel-Genin (viole), Hanna Salzenstein (violoncello), Lucile Boulanger (viola da gamba), Justin Taylor (clavicembalo e organo).
Per il suo primo disco da solista, la giovane violinista francese, membro fondatore dell’ensemble di musica barocca Le Consort, affronta il repertorio dei compositori del XVII secoloe e 18e secoli. A parte la relativamente famosa Elisabeth Jacquet de La Guerre, il cui magnifico Sonata in re minore è già stato registrato, nessuno di loro è mai stato registrato su disco. Alcuni, sposati con compositori, firmavano con il nome da sposati. Delicatezza del tratto, fremente sensibilità, vivacità del gioco di ombre e luci, il musicista passa con disinvoltura dall’ambiente molto vivaldiano Tempestadi Elisabeth-Louise Papavoine, con il sorprendente lirismo di a Ariette di Anne-Madeleine Guesdon de Presles, senza dimenticare la danza, come nell’elegante Gavotta scritto da Françoise-Charlotte de Menetou. Accompagnato, in particolare, dalla viola da gamba di Lucile Boulanger e dal clavicembalo di Justin Taylor, il violino orfico di Sophie de Bardonnèche offre a queste dieci donne una resurrezione all’altezza del loro talento. Marie-Aude Roux
Ti resta il 60,43% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.